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#Messina. Troppi disservizi e la differenziata rischia il boomerang

Dati trascritti a mano, due soli addetti, file interminabili, auto in coda fino alla SS 114 e utenti imbufaliti. E' il quadro di un pomeriggio-tipo all'isola ecologica di Pistunina, centro per la dei rifiuti.

A segnalare al sindaco di Messina Renato Accorinti i numerosi disservizi nonostante la buona volontà degli operatori di MessinAmbiente e dei cittadini che conferiscono i rifiuti da riciclare il consigliere comunale Claudio Cardile e il consigliere del II Quartiere Salvatore Sentimentale del gruppo Felice per Messina.

“Negli ultimi due anni la città ha fatto grossi passi avanti per quanto riguarda la raccolta differenziata dei rifiuti -scrivono i due esponenti del centrosinistra. Persistono tuttavia alcuni disservizi per l'utenza, mentre altri sono creati proprio dalla difficoltà da parte degli addetti di Messinambiente di far fronte al flusso continuo di auto, specie nelle fine settimana e nei giorni successivi alle festività”.

Un esempio valido per tutti gli altri centri è quello dell'isola ecologica di Pistunina. Cardile e Sentimentale denunciano infatti che nel punto di raccolta per “pesare e scaricare i rifiuti si aspetta anche mezz'ora e le auto in coda arrivano fino alla statale creando situazioni di pericolo per le vetture in transito.

Com'è possibile che a distanza di oltre un anno (era il novembre quando si cominciò a parlare dell'odioso balzello della TARES e si scommise sulla crescita della differenziata in città), non si sia ancora provveduto a un adeguato sistema di pesatura elettronica dei rifiuti e gli operai siano ancora costretti a trascrivere i dati anagrafici, il codice identificativo e le quantità pesate prima a mano su carta e poi al computer?“.

 I due addetti di MessinAmbiente di turno ieri pomeriggio all'isola ecologica di Pistunina, per quanto “rapidi e attivi -denunciano i due consiglieri- non potevano far fronte al sovraccarico di utenza in modo adeguato e peraltro subendo le più che giustificate lamentele“.

L'incremento della differenziata, per quanto ancora lontanissimo dall'obiettivo finale del 65% visto che a Messina si è appena al 10%, è diventato un vero e proprio boomerang e il rischio, come segnalano Cardile e Sentimentale, è che, a dispetto degli sconti sulla TARES, i messinesi gettino la spugna e ritornino alle vecchie, pessime abitudini.

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