Una scelta che ha stroncato le aspettative dei 32 lavoratori ancora in forze all'ATi Hospital, la società ormai fallita, ultima a gestire la struttura privata.
“Al presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta -racconta il segretario generale della FP Cgil Clara Crocé– abbiamo espresso tutto il nostro disappunto per il provvedimento di revoca dell'accreditamento della clinica al sistema sanitario nazionale.
Non riusciamo a comprenderne i motivi, visto che la decisione arriva proprio alla conclusione della procedura fallimentare. La Regione ha scelto questa strada, mantenendo solo 9 posti letto per acuti da cedere a un'altra azienda.
Vogliamo comprendere i motivi di questo cambio rotta. Così facendo, si cedono budget e 31 posti letto ad altre province.
La clinica Santa Rita, collocata a metà tra l'ospedale Piemonte e il Papardo, non serviva soltanto la popolazione messinese, ma anche quella calabrese e molti cittadini attraversavano lo Stretto per curarsi nella struttura. Un altro scippo per la nostra città”.
La FP Cgil di Messina e i lavoratori hanno chiesto a Crocetta la revoca in autotutela del provvedimento firmato dal dirigente generale dell'assessorato alla Salute Tozzo.
“L'assessore Borsellino evidentemente non è stata messa nelle condizioni di leggere tutta la documentazione trasmessa dai legali e dalla curatela fallimentare -puntualizza la Crocè.
Per questo motivo chiediamo un urgente incontro. Il presidente Crocetta ha ammesso delle incongruità nella vertenza e ha assunto l'impegno di fornire delle immediate risposte.
Attendiamo fiduciosi dei positivi riscontri -conclude la dirigente sindacale. In caso contrario, siamo pronti a marciare su Palermo”.