L'invito del Cedav è rivolto ad associazioni, organizzazioni e singole persone per iniziare un itinerario comune che coinvolga le realtà studentesche, universitarie e cittadine. Oggi è previsto il passaggio costituente di Non una di meno, in quanto sarà il momento di massima esposizione mediatica. Le modalità di partecipazione nel resto del paese sono le più svariate. A Messina, come nel resto d'Italia, i Centri Antiviolenza non hanno accettato inviti istituzionali rituali per la giornata dell'8 marzo. L'appuntamento è per stamane alle 9 nella Galleria Vittorio Emanuele a piazza Antonello. L'obiettivo è quello di mobilitare globalmente le donne con l'intento di incidere nel cambiamento della cultura che genera violenza maschile.
Diversi i motivi dello sciopero. A partire dall'idea che la risposta alla violenza è l'autonomia delle donne e che senza l'effettività dei diritti non c'è giustizia né libertà per le donne. E ancora: sui nostri corpi, sulla nostra salute e sul nostro piacere decidiamo noi, se le nostre vite non valgono non produciamo, vogliamo essere libere di muoverci e di restare, vogliamo distruggere la cultura della violenza attraverso la formazione, vogliamo fare spazio ai femminismi nel movimento, rifiutiamo i linguaggi sessisti e misogini.
Oggi il Cedav chiuderà la sede sospendendo le attività, proprio per sottolineare che i Centri Antiviolenza non sono servizi assistenziali né tanto meno istituzionali, ma luoghi in cui le donne fanno un percorso di cambiamento. Anche la Polizia di Stato sarà in piazza con delle poliziotte che informeranno le donne presenti su come difendersi dalla violenza.