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#Messina. Città senza controllo: pecore in spiaggia brucano tra i rifiuti

Pecore che brucano tra rifiuti ed elettrodomestici abbandonati

Si fa la lana dalle pecore. Evocano la pace e sono sinonimo di mansuetudine. Sono simbolo di misticismo le pecore. I fratelli Van Eyck hanno dipinto un meraviglioso polittico con una pecora al centro.

Ci sono quelle di marzapane, di e di cioccolato. Ci sono le nuvole a forma di pecorella. Il è più nutriente. Ricordano la campagna, sapori genuini e una vita sana.

La pecora non la trovi al supermercato, suggerisce sagre e paesini. Ricette antiche e diete salutari. Se è ancora calda, per tutti una ricottina di pecora è naturale, ancor di più se appena fatta dal pastore.

Quello che le pecore le porta a spasso ancora lui, quello che non usa gli agenti chimici, quello che tutti in televisione difendono come depositario di una saggezza millenaria.

Insomma, una ricottina del pastore è più buona di quella del negozio. E poi non c'è bisogno dell'etichetta, dal sapore si capisce che è naturale. Sulla spiaggia di contrada Guardia a nord di Messina, a pochi chilometri dal centro della città, le pecore brucano l'erba che cresce a forza di scirocco, pascolano d'inverno dove in estate si fanno bagni e si prende la tintarella.

A Messina in riva al mare ci sono frigoriferi abbandonati, pozzanghere di fogna e tonnellate di rifiuti. E in questo bucolico scenario si ergono candide e mansuete le pecore. La prossima volta che vi porteranno la ricottina appena fatta dal pastore, che è meglio di quella del negozio, chiedete il pezzo di carta che ne certifichi la conformità.

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