In considerazione di circostanze eccezionali, dovute o a particolari eventi atmosferici o a un flusso elevato di mezzi pesanti al porto di Tremestieri, per evitare il formarsi di lunghe code che potrebbero interferire con la viabilità autostradale, ecco intervenire l'ordinanza 488 che regola in maniera puntuale circostanze appunto eccezionali, allo scopo di garantire la sicurezza, oltre che in città, anche nella sede autostradale. I responsabili per la conduzione di queste modalità sono la Capitaneria di Porto, l'Autorità Portuale, gli Armatori, gli Autotrasportatori, l'Amministrazione Comunale e la Polizia Municipale, che hanno da sempre condiviso gli obiettivi, manifestando la volontà comune di lavorare in coordinamento per il loro raggiungimento. La considerazione è però che in questo ultimo anno, nonostante non ci siano stati molti eventi eccezionali tali da attivare la 488 in termini di deroghe, sono stati evidenziati numerosissimi passaggi di TIR alla rada San Francesco (non provenienti dalla città) e di conseguenza, in particolare nelle ultime settimane, sono state emesse parecchie multe per passaggi di TIR non in deroga. Da queste semplici riflessioni deriva la considerazione fatta dal Comandante della Polizia Municipale di Messina e l'invito agli armatori a collaborare al rispetto dell'Ordinanza (che significa, nei fatti, indicare agli autotrasportatori che il porto a loro dedicato è quello di Tremestieri e trasportarli proprio in quella sede). Niente di più, quindi, che normale attività di controllo e diffusione del rispetto delle regole. Invece, purtroppo, la reazione degli armatori è apparsa come una voce fuori dal coro, non più disponibile a perseguire l'obiettivo primario comune. Appare inoltre assolutamente stonato l'acuto nei confronti del Comandante Ferlisi che continua con serietà e rigore ad esercitare la sua funzione nonostante vicissitudini burocratiche non gli abbiano ancora consentito di dedicarsi ad uno solo dei mandati a lui al momento affidati. Questa amministrazione continuerà a perseguire il rispetto delle regole, che tali debbono essere per tutti, anche per coloro che per molto tempo hanno ritenuto che fossero un fastidioso elemento secondario”.