Non sono evidentemente bastati ben 33 anni di campi internazionali e interventi massivi delle forze dell'ordine per decenni per indurre al silenzio definitivo quelli che erano moniti di stragi annunciate, in barba a ogni norma.
L'anno prossimo la legge nazionale che ha per la prima volta posto sotto tutela assoluta i rapaci e le cicogne, chiuso la caccia primaverile, compirà 40 anni. Eppure, nel 2016 c'è chi ha deciso, vigliaccamente, di fermare per sempre il volo dei falchi pecchiaioli che in questi giorni, sfidando vento e pericoli naturali, attraversano lo Stretto di Messina provenendo dall'Africa dove hanno trascorso l'inverno.
Lo Stretto di Messina, teatro di stragi infinite nei primi anni '80 represse con immane fatica e rischi anche per i volontari, è ormai riconosciuto universalmente come la rotta migratoria più importante al mondo per ben 3 specie di rapaci, due delle quali a rischio di estinzione a livello globale: l'albanella pallida e il grillaio.
Questa rotta migratoria, negli anni '80 conosciuta solo dai bracconieri, è ora nominata in tutti i testi sui rapaci e rientra tra i 28 siti più importanti e affascinanti per l'RSPB (Royal Society for the Protection of Birds), ma c'è chi ancora oggi uccide questi splendidi migratori per farne inutile trofeo.
Non esiste purtroppo solo quello ai rapaci, ma anche verso specie meno affascinanti ma ugualmente protette, oltre che attratte con l'inganno (richiami), in periodo di caccia chiusa, come le quaglie, la cui popolazione in Europa sta drasticamente diminuendo.
Per osservare i rapaci sullo Stretto vengono ormai ogni anno da diversi paesi europei e dall'America, unico posto al mondo dove si può osservare la rara e bellissima albanella pallida e molte altre specie. Ben 38 quelle a oggi osservate, alcune occasionali, altre frequenti, con il record assoluto raggiunto – in meno di due mesi – nel 2015, con oltre 45mila rapaci censiti.
I volontari continueranno a vigilare le aree interessate da questa ripresa inaspettata di barbaro bracconaggio con la speranza che sia veramente l'ultima volta in cui si è ucciso, armato solo di ali, chi ha il coraggio e la forza di affrontare migliaia di km tra deserti e mari, per vivere, contrariamente a chi approfitta del forte vento di scirocco e usa il piombo e il riparo degli alberi o della casa, per decretarne la morte.