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Papa Leone II e Messina

Leone II
Papa Leone II

Non sono in molti a sapere che tra i pontefici della Chiesa cattolica c'è anche un messinese. In passato la città gli ha anche dedicato uno dei Quartieri (il IX, oggi confluito nella V Circoscrizione), San Leone appunto, ma pochi conoscono il personaggio in questione, che oltre a essere un santo è stato anche eletto al Soglio di Pietro.

Lo Caio Domenico Gallo (1697-1780) scrive nei suoi Annali della città di Messina che “nell'annus domini 682, essendo passato a godere la mercè dei beati Papa Agatone di Palermo, diede la Sicilia, anzi Messina, un altro Pontefice, questo fu S. Leone, eloquente ed instrutto nelle sacre lettere, perito nella greca e latina favella e nella musica, e amatissimo dei poveri.

Egli fu figliuolo di Paolo, nobilissimo cittadino messinese. La sua famiglia da lui trasse il cognome di Papaleoni, ch'ebbero le loro case dove oggi è il monastero di Monte Vergine ed anche nella contrada detta da lui di Pozzoleone, vicino la Chiesa del Carmine”.

Probabilmente il fututo pontefice (17 agosto 682- 3 luglio 683) crebbe tra l'attuale via XXIV Maggio (via dei Monasteri prima del terremoto del 1908) e la zona alle spalle di Palazzo Piacentini, l'odierno tribunale.

Il cognome della famiglia era Manejo e il padre fu un medico famoso. Il suo breve pontificato non fu particolarmente degno di nota. Tra i suoi provvedimenti, l'introduzione del segno di pace durante la messa.  

Tra le leggende che lo riguardano, una fa riferimento al suo amore filiale. La madre era originaria di Aidone, nelle campagne vicino Enna, dove subito dopo l'elezione mandò a prenderla. Poverissima e vestita di stracci, la donna era costretta a fare la lavandaia per sopravvivere. Quando fu portata a Roma, il pontefice si arrabbiò talmente tanto che maledisse gli abitanti di Aidone, che l'avevano trattata in maniera vergognosa. Pare che Leone II abbia detto “scintini eritis in saecula saeculorum”: siete dei miserabili e per sempre lo sarete.

Da quel momento la cittadina è avvolta nella nebbia per la maggior parte dell'anno, isolandola e creando non pochi problemi agli abitanti, che ancora adesso parlano della maledizione di papa Leone.

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