Gli 82 dipendenti della città dello Stretto hanno già ricevuto la lettera d'addio e altre ne seguiranno ancora nel resto del Paese. Anche perché è scaduto anche il contratto della Waastel, la società che gestisce il servizio notte sulle tratte internazionali e non è difficile ipotizzare scenari simili. Ben diversa la musica in Francia dove finalmente, dopo anni di purgatorio, Trenitalia ha fatto il suo ingresso. Grazie infatti ad una compartecipazione con la Veolia, azienda francese, la controllata del Gruppo FS, fino ad oggi presente solo in Germania, è riuscita a mettere un piede nelle ferrovie d'Oltralpe. Cosa finora rimasta sempre nel libro dei sogni a causa delle rigidissime regole del sistema francese, che di fatto impediscono a chiunque l'accesso nelle società nazionali. Tutt'altro discorso ovviamente in Italia, dove la Société Nationale des Chemins de fer Français possiede il 20 per cento della NTV di Luca Montezemolo e Diego Della Valle. Ma questa è un'altra storia.
Tornando a Messina, non è un caso se nell'intera provincia lo sciopero nazionale di ieri ha registrato adesioni anche del 100%. Anche perché, in discussione c'è pure la vertenza Bluferries. L'ultima nata in casa FS, che dovrà gestire il traffico gommato e passeggeri, lasciando a RFI, altra controllata della holding ferroviaria, solo i collegamenti nello Stretto. In pratica, Bluferries governerà i due segmenti redditizi di questa fetta di mercato, mentre a RFI resterà il settore perennemente in perdita. Mossa questa, che ai sindacati non è proprio andata giù. Alla luce infatti del progressivo smantellamento che il Gruppo Ferrovie dello Stato ha attuato a Messina in maniera sistematica dalla metà degli anni Novcanta in poi, le organizzazioni sindacali temono che Bluferries sia la testa d'ariete che consentirà l'ingresso dei privati in un settore come quello del trasporto pubblico che, avendo connotazioni sociali, per forza di cose attualmente non può essere remunerativo.
Ad avvalorare questa tesi, il fatto che le quote che RFI possiede all'interno del Consorzio Metromare, la società a capitale misto pubblico e privato (il 60% delle azioni di Metromare è di proprietà della trapanese Ustica Lines della famiglia Morace) che gestisce i collegamenti veloci tra la sponda messinese e quella calabrese, passeranno a Bluferries. Che avrebbe dovuto iniziare la propria attività l'1 ottobre scorso, ma che è stata bloccata proprio dalle proteste di sindacati e lavoratori.
Intanto una quarantina di lavoratori transitati i Bluferries hanno deciso di spostare la vertenza in tribunale e si sono affidati a dei legali per tutelare il proprio posto di lavoro. Il loro ricorso, presentato con criterio d'urgenza, è stato accettato dal magistrato competente, che ha nominato un CTU che dovrà pronunciarsi sulla vicenda entro metà novembre. Una soluzione, quella di rivolgersi al Tribunale del Lavoro, che non è piaciuta ai dirigenti sindacali, che puntano molto sull'incontro del 9 novembre per risolvere la vertenza senza strascichi giudiziari.