“Avendo constatato personalmente la grave situazione, non posso non esprimere la dovuta preoccupazione per la presenza di continue infiltrazioni e quindi di autentiche piscine che coprono persino le fondazioni delle palazzine nella parte che non risultano calpestabili o ricoperte dal massetto. E fa anche una certa impressione assistere al lancio di grosse pietre al loro interno per misurare in qualche modo la profondità dell'acqua”.
Gioveni chiede di accertare l'origine di questi allagamenti, domandando come sia possibile che nessuno sia mai intervenuto per risolvere il problema.
“Perché L'IACP non provvede nemmeno a “salvare il salvabile” con delle pompe di sollevamento che possano far defluire l'acqua? Possono mai dormire sonni tranquilli gli inquilini sapendo di vivere in degli stabili da “laguna di Venezia”? Sono domande legittime e lecite, queste, che non ci si può non porre a garanzia della propria incolumità. Ritengo molto probabile che sia a rischio la stabilità strutturale degli stabili con tutte le immaginabili e drammatiche conseguenze del caso.
Tra l'altro i residenti, fortemente preoccupati anche per le notizie recenti di Palermo del crollo di una palazzina, non intendono più accettare passivamente questo immobilismo da parte di chi sarebbe tenuto ad intervenire e preannunciano anche un esposto alla Procura della Repubblica per accertare eventuali responsabilità”.
Gioveni chiede all'IACP di predisporre negli stabili di via San Giuseppe e via Sacrestia gli accertamenti tecnici necessari per predisporre gli interventi di prevenzione, manutenzione e messa in sicurezza delle palazzine.