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#Lampedusa. Arrestati sette tunisini

Martedì scorso avevano appiccato un incendio all'interno di un padiglione del Centro di accoglienza di Lampedusa, che funge anche da Hotspot, ma la Squadra Mobile, diretta da Giovanni Minardi, dopo una serrata attività investigativa, ha proceduto al fermo di sette tunisini, ritenuti, a vario titolo, responsabili in dei reati di incendio, tentata strage, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Si tratta di Ala Eddine Assali di 20 anni, Karim Bogdadi 21 anni, Amine Hari di 21 anni, Mohamed Laarbi di 18 anni, Aymen Mehdi di 28 anni, Nejmeddine Melki d 31 anni e Houssen Eddeni Sayari di 23 anni.

I sette, sotto scorta, sono stati trasferiti a Porto Empedocle, dove sono stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto e successivamente sono stati accompagnati presso la casa circondariale di Agrigento, a disposizione della Procura della Repubblica.

Secondo la meticolosa ricostruzione, effettuata dalla Squadra Mobile, coordinata in loco dal vice dirigente Vincenzo Di Piazza, intorno alle 23 circa di martedì, i fermati avrebbero iniziato a inveire contro gli altri migranti sub-sahariani ospiti del Centro, anche sotto la minaccia di bottiglie di vetro in frantumi e armi improprie. Subito dopo, avrebbero dato alle fiamme, in due differenti punti del padiglione, dei materassi, consapevoli della presenza di alcuni migranti e del grave pericolo cui incorrevano. Inoltre, durante le fasi della loro individuazione, avrebbero reagito con violenza agli operatori delle forze dell'ordine.

 

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