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Il vampiro dello Stretto, capitolo 20

– Sì, è molto interessante, ma non mi hai ancora convinto. Non sono sicuro che mi vada che sappiate tutto di me. – Esclamai incrociando le braccia, poi sentii la mia bocca parlare senza che potessi fare nulla per evitarlo. – Il mio vero nome è Gabriele Furnari, sono stato ucciso da tre balordi una sera di due anni fa, dopo che mi ero sbronzato a causa di una delusione amorosa. Ho vissuto tra rifugi improvvisati e casa dei miei, a cui ho detto tutto perché non riuscivo a stare senza di loro e non volevo che soffrissero per l'errore che avevo fatto. Ho detto tutto anche alla ragazza di cui mi ero innamorato e ad un mio amico. Ho cercato di trasformare la mia ragazza ma l'ho uccisa. – Non riuscii a guadagnare neanche un'esitazione, snocciolai tutto quello che non avrei mai detto neppure in cent'anni di torture. Piansi mentre parlavo di Marina, piansi lacrime gelide per il ricordo e la mia impotenza. – Il mio amico si chiama Valerio Spataro e ha la mia età. Molti altri hanno conosciuto il mio segreto ma li ho uccisi tutti. – D'improvviso mi sentii libero e caddi a terra, spossato. Guardai Generale Inverno, seduto immobile al suo posto come una statua. Era stato lui, lo avvertivo in ogni fibra del mio essere e desiderai ucciderlo. Una violazione come quella era peggio di uno stupro, ma riuscii a dominarmi. Non sapevo fin dove si spingessero i suoi poteri ma non avrei avuto speranze contro di lui.

– Ha un buon autocontrollo. – Disse il garibaldino.

– Sì. Già basterebbe a stabilire l'autenticità della sua rinascita.

Ancora non capivo perché, ma Pietro sembrava stare dalla mia parte. Anche se non aveva mosso un dito per difendermi dalla brutalizzazione di poco fa. – Sai che non è saggio attaccare uno più anziano anche se il tuo cuore ti urla di farlo, vero?

– Sì. – Mi limitai a rispondere.

– Bene. È ora che ti parliamo un po' di noi. La nascita dei puri è un evento talmente raro che possono anche passare anni da un puro al successivo. Per noi è molto importante, perché le comunità dei vampiri, quando è possibile, devono essere governate da puri.

Guardai Francesco: a quanto avevano detto era l'unico del trio a non essere puro, ma non traspariva molto dal suo volto, se non un filo di rassegnato risentimento. – Volete dire che siete venuti a prendermi per farmi sedere lì sopra? – Chiesi, non senza una punta di sorpresa.

– Di questo parleremo in seguito. Non ci mettiamo mai molto a scoprire la presenza di un nuovo vampiro che non ci è stata comunicata, ma nel tuo caso abbiamo perso un bel po' di tempo. Si può dire che ti abbiamo preso per i capelli. – Passò un sorriso complice attraverso l'aula, un sorriso che mi preoccupò. Pietro mi lesse in faccia quello che mi passava per la testa. – Non ti preoccupare, non è niente di male per te.

– Solo adesso abbiamo capito come mai non ci è riuscito di trovarti prima, – Disse Francesco, – non ti comportavi come di solito fanno i nuovi. Specie negli ultimi cento anni, chi rinasceva al di fuori della comunità si andava a cercare una cripta tranquilla al cimitero e lì restava, uscendo per solo per cacciare. Li trovavamo sempre nel giro di una settimana, chiusi nella bara di qualche poveraccio quando non direttamente nella propria.

– Invece tu ti sei rifugiato dalla tua famiglia. Davvero inusuale. Non eri mai tentato dal loro sangue?

– Tutte le volte.

– Eppure hai resistito. Perché?

– Non lo so. Immagino che avessi il mio cammino da percorrere.

– Ma non lo hai percorso fino in fondo, visto che hai lasciato tre testimoni. – Qualcosa mi pizzicò nel profondo. Gabriele cercava di urlare che erano la sua famiglia e il suo migliore amico, ma Uriel lo zittì quasi brutalmente. Il silenzio che coprì quel mio piccolo conflitto interiore fu mal interpretato. – Vuoi che ti costringiamo a cantare e ballare come un orso addestrato proprio come due minuti fa? Preferiremmo che collaborassi.

– Dissi a Valerio di riferire ai miei che mi ero lasciato distruggere dall'alba. Per loro sono morto, che interesse avrebbero a dire qualcosa in giro? E anche se non lo vedrò mai più so che Valerio manterrà il segreto. Siamo amici. (Continua il 3 settembre)

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