I finanzieri della Compagnia di Partinico dopo lunghe indagini hanno scoperto la frode. “Il 62enne – spiegano dal comando provinciale di Palermo – ha ottenuto il finanziamento ed è nato un giro di fatture per operazioni inesistenti che è stato scoperto grazie a minuziosi accertamenti, che hanno mostrato come, a fronte del denaro in uscita dai conti correnti per pagare gli importi dei documenti fittizi, vi fossero contestuali prelevamenti in contanti da parte dei destinatari, evidentemente per restituirli al beneficiario dei fondi regionali”.
Una volta denunciati i responsabili all'Autorità Giudiziaria, sono state eseguite cinque verifiche fiscali, nei confronti di altrettanti soggetti economici coinvolti, constatando una frode all'IVA di oltre 260 euro.
Il finanziamento indebitamente ottenuto, essendo un provento derivante da reato, è stato assoggettato a tassazione e il GIP del Tribunale di Enna ha accolto la proposta delle fiamme gialle disponendo, a carico dell'imprenditore, il sequestro di due immobili, aventi valore pari alle imposte dovute sulla somma illecitamente incamerata.