Il Tribunale del Riesame di Messina ha annullato il decreto di sequestro disposto dal GIP nei confronti di alcuni dei beni degli indagati nel processo nato dall'inchiesta Corsi d'oro sulla formazione a Messina.
Accolti ricorsi degli avvocati, sono stati tolti i sigilli alla Napi Service, una delle società fornitrici degli enti al centro dell'inchiesta Ancol, Aram e Lumen.
Annullato in toto il provvedimento che congelava i beni di Chiara Schiró, moglie del deputato del PD Francantonio Genovese, ancora agli arresti domiciliari, e il sequestro della Caleservice.
Ridimensionato, invece, il sequestro dei beni disposto per il deputato PD all'ARS Franco Rinaldi (cognato di Genovese) e per la moglie di quest'ultimo Giovanna Schiró, che non potrà superare i 3 mila euro.
Infine, è stato ridotto a 130 mila euro il sequestro disposto per un altro degli indagati, Roberto Giunta, mentre tutti i beni di Pina Pozzi e natale Lo Presti torneranno nella loro disponibilità.