Questo provvedimento deriva dagli esiti delle indagini condotte dai carabinieri della Stazione di Brolo in relazione a numerose denunce raccolte sin dallo scorso agosto: partendo da questi elementi, i militari sono stati in grado in poco tempo di ricostruire almeno quindici episodi di truffa e uno di appropriazione indebita, tutti aggravati e commessi con un ormai consolidato modus procedendi. In particolare, con specifico riferimento alle truffe l'indagata, con intento chiaramente fraudolento era solita indurre in errore i potenziali clienti prospettando loro offerte particolarmente vantaggiose per l'acquisto di pacchetti vacanze in tutto il mondo, di fatto inesistenti o comunque organizzati a condizioni differenti da quelle pattuite, riuscendo a farsi consegnare mediante pagamenti in contanti, bonifici bancari o ricariche postepay cospicue somme di denaro di importo variabile dai 300 ai 2.000 euro senza corrispondere le prestazioni richieste. Nel momento in cui il cliente non trovava riscontro rispetto a quanto contrattato, la donna forniva prontamente rassicurazioni, asserendo lei stessa di essere stata vittima di raggiri e promettendo la restituzione delle somme, anche talvolta corrispondendo assegni privi di copertura. Inoltre le circostanze aggravanti contestate dal Giudice consistono nell'abuso di prestazione d'opera e della minorata difesa. In quest'ultimo caso infatti, l'utilizzo di strumenti informatici e la distanza geografica tra truffatrice e parti offese non consentiva a queste ultime di effettuare un efficace controllo preventivo sull'effettiva esistenza della merce e sull'identità della controparte, ponendo gli acquirenti in una vera e propria posizione di debolezza. Le indagini condotte dai carabinieri sono state corroborate dal sequestro preventivo, effettuato a dicembre di ben cinque carte prepagate rinvenute nella disponibilità dell'indagata e sulle quali confluivano le somme di danaro versate dagli ignari clienti della sua agenzia. Le approfondite risultanze complessive delle indagini svolte dai militari dell'Arma quindi sono state fatte proprie dalla magistratura, che ha emesso oggi il provvedimento ritenuto idoneo a interrompere una lunga serie di reati posti in essere con un rodato meccanismo che massimizzava gli illeciti profitti dell'indagata a scapito di inesperti e ignari cittadini.