I risultati conseguiti dall'operazione sono il frutto di un'attenta attività di intelligence e di analisi delle rotte seguite dall'imbarcazione, che dopo essere partita dal porto di Las Palmas in Gran Canaria, aveva dichiarato di essere diretta verso il porto di Tuzla (Turchia) e via Alexandria (Egitto). L'attività di ombreggiamento dell'imbarcazione, svolta con l'impiego di aeromobili e pattugliatori d'altura della Guardia di Finanza ha permesso di verificarne il comportamento sospetto, posto che durante la navigazione in acque internazionali antistanti le coste nord africane, ha spento ripetutamente il proprio trasmettitore AIS (Automatic Identification System) per occultare la propria posizione e i movimenti. Le evidenti anomalie emerse durante il costante monitoraggio della navigazione hanno consentito di ipotizzare il coinvolgimento della motonave Remus nel traffico internazionale di droga, che negli ultimi anni ha visto più volte protagonisti i paesi del nord Africa. Ulteriori approfondimenti info-investigativi svolti, anche in una cornice di cooperazione internazionale hanno consentito di definire ruoli e responsabilità dei membri dell'equipaggio fino ad ipotizzare il loro pieno coinvolgimento nei traffici illeciti in questione.
Sulla base dei preliminari elementi di riscontro raccolti, è stata richiesta attraverso la Direzione Centrale dei Servizi Antidroga del Ministero dell'interno l'autorizzazione all'abbordaggio, in acque internazionali, alle autorità panamensi (in virtù dell'articolo 17 della Convenzione delle Nazioni Unite contro il traffico illecito di stupefacenti e di sostanze psicotrope). All'atto dell'abbordaggio, il comportamento sospetto del comandante della nave e dell'equipaggio, i quali non sono stati in grado di fornire chiare spiegazioni in merito alle proprie attività in mare e alla destinazione, spingevano i militari a scortare il natante nel porto di Palermo, anche in relazione alla presenza a bordo di 18 serbatoi contenenti complessivamente circa 400.000 litri di gasolio, i quali non potevano essere ispezionati adeguatamente in mare.
Nell'ambito della più ampia cornice dell'operazione denominata Libeccio International, sono stati operati dalle Fiamme Gialle di Palermo negli ultimi 4 anni, sequestri per oltre 139 tonnellate di droga, per un controvalore complessivo stimato in oltre 1,4 miliardi di euro. Il Mar Mediterraneo si conferma, in definitiva, essere uno dei bacini mondiali maggiormente interessati dai traffici illeciti. In questo scenario la Guardia di Finanza svolge il suo ruolo esclusivo di polizia del mare, integrando il dispositivo aeronavale costiero con quello di altura, tanto per il controllo delle frontiere esterne con le attività di esplorazione aeromarittima condotte in acque internazionali, quanto per la difesa degli interessi economico-finanziari del Paese e dell'Unione Europea.