Dalle successive indagini, protrattesi per circa otto mesi e articolate in intercettazioni telefoniche e ambientali, analisi dei tabulati e in servizi di osservazione, appostamento e pedinamento è emersa chiaramente l'esistenza di un'associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati contro il patrimonio, in specie furti in abitazione, in esercizi commerciali, furti di autovetture e ricettazione attiva nella città del Capo e nei comuni dell'hinterland.
Questi i nomi dei soggetti destinatari dell'ordinanza di applicazione di misure cautelari:
In un caso, ad esempio uno degli associati, amico del proprietario di un'abitazione del pieno centro a Milazzo aveva trattenuto con un pretesto fuori casa per tutto il pomeriggio l'ignara vittima, consentendo così agli altri sodali di agire indisturbati, razziando tutto quanto vi fosse all'interno. In occasione di un furto perpetrato a Pace del Mela, gli indagati, approfittando dell'assenza dei proprietari di casa in quanto impegnati in un ricevimento di nozze (al quale partecipava anche un loro congiunto), hanno ripulito l'appartamento, portando via anche due autovetture, successivamente recuperate e restituite agli aventi diritto. Una volta introdotti nelle abitazioni gli indagati asportavano di tutto: casseforti, denaro contante, gioielli, telefoni cellulari, tablet, consolle per videogiochi, televisori, robot da cucina, orologi (in un caso è stato portato via un Rolex del valore di 10.000 euro), carnet di assegni, argenteria e servizi di posate. Refurtiva, questa, che era in massima parte ricettata dagli stessi associati, i quali facevano ricorso anche all'ingegnoso stratagemma del credito su pegno, istituto per il quale il consumatore consegna alla banca o alla finanziaria un oggetto in cambio di denaro, con la possibilità di rientrarne in possesso restituendo il valore di stima dell'oggetto più gli interessi stabiliti ed eventuali spese. Chiaramente gli indagati depositavano i gioielli rubati così da sottrarli a eventuali perquisizioni delle Forze dell'Ordine, ma nella loro disponibilità sono state rinvenute le quietanze di alcuni depositi effettuati e gli oggetti in oro, ancora custoditi in banca, sono stati recuperati e sottoposti a sequestro.
E' emersa dalle indagini una sorta di associazione nell'associazione. Difatti numerosi sono stati gli episodi di furti di gratta e vinci perpetrati da Franco Ruvolo, dalla moglie Graziella Crudele e dalla figlia Maria ai danni di un tabacchino di Milazzo gestito da due anziane donne. I malviventi, organizzatisi in un vero e proprio gruppo criminale su base familiare, approfittando biecamente dell'età avanzata delle titolari, definite in una conversazione in auto captata dagli investigatori vecchiacce razziavano numerosi tagliandi, senza che le povere vittime se ne accorgessero. Nel corso dell'intera attività sono stati sequestrati oltre due chilogrammi di droga tra marijuana e cocaina e sono stati rinvenuti gioielli e altri oggetti provento di furto. Due degli odierni indagati, infine, erano stati già arrestati insieme a una terza persona, a riscontro dell'attività in corso, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I soggetti destinatari di misura di custodia cautelare, dopo l'espletamento delle formalità di rito sono stati trasportati nel carcede di Barcellona Pozzo di Gotto, a disposizione della magistratura procedente.