Dopo varie segnalazioni giunte ai Carabinieri circa anomale condotte tenute dall'insegnante durante le ore di lezione, è stata avviata una meticolosa attività d'indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Messina, che ha permesso di ricostruire i particolari della vicenda. Sono 6 le vittime accertate, tutti studenti di età compresa tra gli 11 e i 13 anni, che hanno subito percosse, ingiurie, umiliazioni e vessazioni psicologiche da parte dell'insegnante.
A scatenare le ire della docente bastava poco: far rumore durante le lezioni, distrarsi o non eseguire correttamente quello che veniva da lei chiesto e in un attimo passava dalle parole ai fatti. Dapprima sonori rimproveri carichi di ingiurie e minacce e quindi spintoni e botte. Questa situazione aveva ingenerato un vero e proprio clima di terrore e frustrazione che aveva fatto perdere la serenità non solo alle vittime ma anche ai compagni, che impotenti assistevano a ciò che avveniva davanti ai loro occhi. Per raggiungere il risultato è stato fondamentale l'ausilio di una task force specializzata, istituita dall'arma a livello di Comando Provinciale per la tutela dei soggetti appartenenti alle cosiddette fasce deboli, ma soprattutto la fiducia manifestata dai genitori delle vittime nei confronti dell'Autorità Giudiziaria e delle Forze dell'Ordine, che ha permesso un intervento rapido a tutela dei minori, scongiurando il rischio di eventi ancor più gravi.