Alla vista dei carabinieri, uno dei due ladri, dopo aver lasciato cadere i cavi elettrici già asportati dalla casa, un casco e un grosso martello, è fuggito precipitosamente, abbandonando il complice senza avvisarlo della presenza degli uomini della Gazzella. I pochi secondi trascorsi tra la fuga del complice e il realizzare che i militari gli erano ormai addosso gli sono stati fatali e quando il 29enne ha tentato la fuga, è stato bloccato.
Il successivo controllo dei mezzo utilizzato dai due ladri per portarsi sul posto e lasciato nei pressi della villa, ha permesso di constatare segni di forzatura nel blocco d'accensione e uno spadino conficcato al posto della chiave. Gli immediati accertamenti hanno consentito di scoprire che lo scooter era stato rubato poco prima a un pensionato, ancora ignaro e convinto fosse ancora sotto il portone di casa.
Subito è scattato l'arresto per C. S., che è stato anche sottoposto a perquisizione personale e al quale sono stati sequestrati lo spadino usato per forzare il bussolotto e ancora inserito nella serratura del ciclomotore, il casco, una mazza da lavoro e una matassa di venti metri di cavi di rame del peso di una decina di chilogrammi, provento del tentato furto, che erano stati abbandonati in terra dal complice in fuga. Su disposizione del sostituto procuratore Annamaria Arena, l'indagato è stato condotto presso il Tribunale di Messina per la celebrazione del rito per direttissima. All'esito dell'udienza di convalida gli è stata applicata la misura cautelare dell'obbligo di dimora.