Site icon Sicilians

Crolla il tetto e una famiglia deve vivere in un’unica stanza

Sei persone, tra cui tre bambine, costrette a vivere in 40 metri . Fino a quando il crollo del tetto non obbliga tutti a stare in un'unica stanza. La denuncia è del consigliere PD del III Quartiere Claudio Cardile, che in una nota inviata stamane al commissario straordinario Luigi Croce ha segnalato la vicenda.

“Giuseppe Marchetta ha 57 anni ed abita in affitto in una di 40 metri quadri in via Comunale Santo con la moglie Agata, la figlia Rosy e le tre nipotine di 3, 7 e 10 anni -scrive Cardile. L'8 dicembre scorso, a seguito delle intense piogge di quei giorni, si è verificato il crollo di una buona porzione del tetto della stanza da letto e si sono create delle vistose crepe nel tetto sia del bagno che dell'ingresso.

In seguito ai crolli sono stati chiamati i Vigili del Fuoco che hanno messo i sigilli nella camera da letto e nel bagno. Di conseguenza, l'intera famiglia è costretta a vivere nel piccolo soggiorno di circa 9 mq e a dormire appoggiando per terra i materassi, in precarie condizioni igienico-sanitarie.

Il signor Marchetta ha contattato anche la Polizia Municipale, che fino ad oggi non si è degnata neppure di andare a trovarli. Invece la Protezione Civile (allertata probabilmente dalla Polizia Municipale) nella persona del dirigente Aiello, ha raggiunto la famiglia telefonicamente ed ha prospettato di andare a vivere in una stanza della scuola di Catarratti con delle brandine ed una stufa.

Questa soluzione ovviamente non è stata accettata dalla famiglia Marchetta. Anche perché, a rendere ancora più disagiata la loro condizione, contribuisce la grave invalidità del capofamiglia, che è un malato di leucemia con importanti limitazioni deambulatorie, riconosciuto dall'INPS di Messina invalido civile al 100% (solo nei giorni scorsi ha dovuto subire una trasfusione di sangue). Per la sua grave condizione di salute è evidente che non può dimorare in una struttura che non abbia determinati requisiti igienico-sanitari e la totale assenza di barriere architettoniche.

Gli unici che hanno mostrato interesse per la questione e hanno dato dei concreti aiuti sono stati i volontari della Croce Rossa, che hanno portato viveri e coperte asciutte. Come se non bastasse, a rendere ancora più critica la situazione vi è il fatto che la signora Zappalà lavora in una cooperativa sociale e non percepisce lo stipendio dal mese di luglio 2012 e dunque l'unico reddito è la pensione di invalidità civile di circa 260 euro al mese”.

Il consigliere Cardile ha chiesto al commissario Croce di individuare una sistemazione migliore per la famiglia Marchetta, dando la possibilità di passare un Natale sereno. Dalla segreteria di Croce hanno fatto sapere che quanto prima il commissario si farà vivo, ma al momento non c'è alcun riscontro.

Exit mobile version