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Coro Lirico Siciliano: a Messina preferiscono i colleghi calabresi

Il Coro Lirico Siciliano a Taormina

Ad unirsi alle critiche sulla gestione del Vittorio Emanuele, c'è anche Alberto Munafò, presidente del Coro Lirico Siciliano, che racconta tutta la delusione di altri artisti messinesi, per i quali non si è ancora avverato il sogno di cantare nel teatro della propria città.

“Per ben due anni abbiamo chiesto al direttore artistico della Sezione musica Lorenzo Genitori ed la presidente Luciano Ordile di poter essere presi in considerazione come coro del teatro (per la cronaca, il coro del Vittorio Emanuele è quello di Reggio Calabria, ndr), ma abbiamo ottenuto solo rifiuti. Il coro è composto da 80 siciliani che hanno studiato qui, che si sono specializzati, che escono dai conservatori ed ai quali non è consentito di avere spazio nella propria città. Siamo trattati come se fossi degli sconosciuti.

Fino a 5 anni fa, quando non esisteva il Coro Lirico Siciliano, era quasi logico che quello di Reggio Calabria fosse utilizzato per sopperire a questa mancanza, ma adesso che ragione c'è? Il trattamento che ci è stato riservato è sconfortante  -continua Munafò. Per non parlare del fatto che abbiamo proposto preventivi che richiedevano come pagamento solo il minimo sindacale, quindi siamo una scelta qualitativamente ed economicamente vantaggiosa. Invece, alle nostre richieste ci rispondono solo con rifiuti”.

Aldilà di campanilismi e facili conclusioni, non sembrano esserci motivi particolari per cui il Coro Lirico Siciliano non trovi spazio a Messina. “Il nostro impegno è affinché tutti lavorino -risponde Pippo Di Guardo, segretario generale della SLC . Il motivo per cui il coro non sia ben gradito, in fondo non c'è, ma visto che il direttore artistico lavora al Conservatorio di Reggio Calabria, probabilmente preferisce artisti che conosce meglio”.

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