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Contro i TIR una città apatica e politici indifferenti

L'ennesimo appello del Comitato La Nostra Città, il secondo in meno di venti giorni, non riscuote maggiore partecipazione delle altre volte da parte della cittadinanza, ancora sorda alle sollecitazioni per liberare le vie di Messina dall'invasione dei TIR. Al sit-in di oggi pomeriggio c'era ancora meno gente che alla prima manifestazione di due settimane fa.

Per sensibilizzare i messinesi non sono sufficienti i morti trascinati sull'asfalto dal passaggio dei camion né la possibilità di dare maggiore sicurezza alla cittadina.

Messina è in stato di emergenza dal 2001, ma in più di dieci anni le soluzioni trovate sono stata inutili.

In occasione del sit-in di oggi il Comitato ha dato il via ad una petizione popolare in cui si chiedono innanzitutto la regolamentazione ed il controllo del passaggio dei TIR, l'apertura della Via del Mare attraverso una gara d'appalto e l'avvio di un'indagine amministrativa e giudiziaria sull'approdo di , come si legge dal comunicato diffuso da Saro Visicaro, presidente del Comitato.

L'approdo, infatti, non ha risolto i problemi viari perché fuori uso per diverso tempo a causa dell'insabbiamento del sito. I lavori per ripristinare al 100% la viabilità dei TIR verso Tremestieri non sono neanche a metà e ciò non fa ben sperare in una veloce conclusione delle operazioni.

Ad aggravare ancora di più l'indifferente apatia dei messinesi, che pure si sono mossi in migliaia per vedere Grillo sbraitare a piazza Duomo e che hanno protestato in massa per difendere la squadra di calcio, si aggiunge l'assenza delle istituzioni, visto che erano presenti solo un paio di rappresentanti dei partiti che hanno appoggiato l'iniziativa. Unica nota positiva, il fatto che in un'ora si siano raccolte 70 firme per la petizione.

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