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#Catania. Facevano esplodere le casse durante le rapine, tredici arresti

Rapinavano aree di servizio e supermercati armati di tutto punto e dopo aver immobilizzato i dipendenti facevano saltare le casse con l'acetilene. Ma, dopo una lunga indagine, coordinata dalla Procura di Catania, la Polizia Stradale li ha arrestati stamattina.

Sono state eseguite tredici  misure cautelari,  sei in carcere e quattro agli arresti domiciliari, mentre per altre tre persone l'Autorità giudiziaria ha imposto l'obbligo di soggiorno. All'appello mancano due indagati che sono al momento latitanti. Il gruppo, vicino alla famiglia mafiosa Santapaola, operava soprattutto nel territorio ionico – acese, aveva sviluppato anche un traffico di stupefacenti nella provincia catanese, forse reinvestendo i proventi delle rapine.

Le sono iniziate a seguito di due rapine commesse il 28 settembre  e il 27 dicembre del 2012 alle due aree di  Servizio AGIP dell'autostrada A 18, in territorio di Aci Sant'Antonio. Dalla ricostruzione degli inquirenti è emerso che i malviventi, armi in pugno, hanno sequestrato i dipendenti e poi hanno collegato la cassa continua a una bombola di acetilene con una cannula. Immettendo il gas nella cassa si produce con un innesco elettrico un' non controllata molto pericolosa. Nelle  due occasioni,  i rapinatori hanno ottenuto un bottino di 62 mila euro. La banda ha compiuto almeno altre sei rapine con lo stesso modus operandi. In un caso però, i rapinatori sono fuggiti a mani vuote perché nell'esplosione è andata perduta tutta l'intera somma contenuta nella cassa, circa 43 mila euro.

Durante l'operazione di stamattina, i poliziotti hanno arrestato in flagranza sei persone, tre dei quali raggiunti oggi  dalla misura cautelare. I rapinatori, armati di pistole e fucile a canne mozze e incappucciati, erano all'interno di un Fiat Fiorino e avevano tutto l'occorrente per fare saltare la cassa di un supermercato a Santa Venerina.

Custodia cautelare in carcere:

Custodia cautelare degli arresti domiciliari:

Misura dell'obbligo di dimora nel comune di residenza e del divieto di allontanarsi dalla propria abitazione dalle 21 alle 7:

La misura cautelare ad Alfio Orazio Pappalardo è stata notificata presso la casa circondariale di Enna, dove si trovava detenuto, mentre ad Alfio Maugeri  è stata notificata presso una comunità di recupero di Messina. Intanto, continuano le ricerche dei due latitanti.

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