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Casa Serena, dall’1 luglio tutti a part-time

Si alza la tensione a Casa Serena. Oggi i 104 lavoratori hanno ricevuto una lettera dal presidente della cooperativa Azione , che non lascia molte speranze per il futuro.

La cassa integrazione scadrà il 30 giugno e Giovanni Ammendolia è stato molto chiaro: dall'1 luglio tutti a part-time. “E se non ci sta bene -spiega un lavoratore- saremo licenziati”.

Una notizia, quella del part-time, che inasprisce una situazione già aggravata dal mancato pagamento degli ultimi 3 stipendi e della tredicesima.

Intanto, dopo le dichiarazioni del presidente Ammendolia rispetto alla situazione del pensionato del Comune di Messina che la coop Azione Sociale gestisce per conto di Palazzo Zanca, i rappresentanti sindacali aziendali di FP Cgil Giovanni Andronaco e Giacomo Greco e di FPL Uil  Pippo Stella, intervengono per mettere un po' di puntini sulle “i”.

“Nulla da obiettare sui pagamenti dei contributi previdenziali ed assicurativi -dichiarano i tre sindacalisti- però Ammendolia non detto nulla sul TFR, nonostante a molti lavoratori di Casa Serena sia arrivata una raccomandata dalla Cooperlavoro, nella quale c'è scritto che da 3 trimestri consecutivi non sono stati versati né il TFR né i contributi.

Rispetto alle anticipazioni dei salari, vorremmo ricordare al presidente Ammendolia che come prevede il CCNL delle Cooperative Sociali, le anticipazioni delle mensilità sono due per contratto e non per grazia ricevuta. Per quanto riguarda la tredicesima mensilità, visto che lui stesso menziona il Contratto di lavoro, sottoliniamo che lo stesso prevede l'obbligo di pagamento entro il 31 dicembre di ogni anno e non ci sappiamo spiegare perché a tutt'oggi non è stata liquidata.

Dopo 25 anni di esperienza lavorativa nella struttura, i lavoratori di Casa Serena non hanno alcuna difficoltà nell'espletare le proprie mansioni di assistenza e di gestione o difficoltà tecniche e organizzative. Le difficoltà che nascono in riferimento a ciò, discendono da una cattiva interpretazione del coordinamento direttivo o per una presunzione di ruolo mal interpretato”.

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