Già, i clienti. Ma in una città notoriamente ipocrita e bigotta come Messina, dove vige la regola del “si fa ma non si dice”, chi è che osa ancora entrare in un cinema che non fa mistero delle pellicole che offre, quando tra internet, i dvd in affitto e le reti satellitari c'è solo l'imbarazzo della scelta? Assembramenti all'entrata non ce ne sono, è ovvio, inoltre i vetri fumé impediscono di vedere chi sosta nell'ingresso del cinema. Apparentemente sembra deserto, ma se si ha la pazienza di fermarsi e aspettare, i clienti arrivano. Per lo più si tratta di ultra quarantenni del ceto medio, né troppo eleganti né trasandati, che arrivano con nonchalance e una volta che guadagnano la porta sgusciano all'interno in un attimo. Di fermarli neanche a parlarne. Ed è sempre il proprietario della sala che ci racconta come gli uomini non siano gli unici fruitori della sala.
“Vengono anche donne -spiega. Non tantissime, ma ci sono. Qui è diverso rispetto al Nord o al Centro Italia, dove è normale che una coppia vada insieme a vedere un film porno. Entrano con il marito o il fidanzato e alla fine della proiezione escono insieme”. Una sorpresa? Mica tanto, visto che sondaggi recenti rivelano che il 59 per cento delle donne guarda film porno, il 37 per cento ne è incuriosita e quasi il 60 per cento sostiene che dopo avere visto un film a luci rosse il compagno è più appassionato.
Tornando ai frequentatori del Capitol, unico bastione della pornografia in tutta la provincia messinese rispetto ai 6 di Catania ed ai 12 di Palermo, a quanto pare può contare su una clientela appassionata e fedele, che con una sorta di misterioso tam tam si passa la parola quando cambia il film. E non mancano le incursioni provenienti dall'altra parte dello Stretto, visto che Reggio Calabria non offre nulla del genere.
“A dispetto dei pregiudizi su questo filone -spiega pazientemente il proprietario del Capitol- dobbiamo fare attenzione a quello che proiettiamo e offrire sempre le ultime novità. Dobbiamo aggiornarci costantemente per evitare le perdite o i fallimenti delle sale che proiettano film per tutti, mentre questo settore tiene testa e dà lavoro a noi gestori senza crearci problemi”.
Intanto fuori dal cinema arriva un gruppo di ragazzini. Si fermano esitanti, guardano la locandina all'interno e ridacchiano tra loro. Poi tornano sui loro passi, magari per rifugiarsi tra le braccia più sicure e discrete di internet.