Le indagini, condotte dall'aliquota della Guardia di Finanza coordinate dal sostituto procuratore Elisa Calanducci, si sono sviluppate attraverso attività tecniche, servizi di pedinamento e appostamento e continui riscontri sul territorio.
Le indagini hanno consentito di ricostruire una vasta gamma di reati e di individuare l'attività di soggetti dediti al reperimento, tramite ricerche clandestine in diverse aree archeologiche (Kamarina e altre), di importanti materiali di interesse archeologico e della vendita illecita.
E' stata inoltre messa a fuoco una rete di gruppi operanti in diversi territori (Paternò, Vittoria e zone del Casertano), con cui i gelesi interagivano e sviluppavano affari.
Le indagini hanno anche permesso di sequestrare materiale archeologico. In particolare, oltre 400 monete (la maggior parte delle quali compresa tra il V e il II secolo a. C., oltre a varie apparecchiature, quali i metal detector, utilizzate per le ricerche clandestine.
I 12 soggetti coinvolti nell'inchiesta erano operanti nel Gelese e in altre zone. Per sei indagati è stata disposta la custodia in carcere, per gli altri gli arresti domiciliari. Complessivamente, le persone sottoposte a indagini sono 27. (foto di repertorio)