Cosi' l'assessore regionale per l'Economia, Gaetano Armao, illustrando i contenuti di una nota indirizzata all'Agenzia per evitare che la Sicilia, cosi' duramente colpita dal fenomeno mafioso, debba doppiamente pagare qualora gli immobili confiscati siano posti in vendita ed i proventi incassati dallo Stato.
“Circa il 50% di questi beni sono in Sicilia e sono il frutto criminale della vessazione ai cittadini ed alle nostre imprese.
Debbono essere assegnati alle istituzioni locali (che addirittura in alcuni casi pagano l'affitto per l'utilizzo) o venduti per destinarne i proventi esclusivamente alle forze dell'ordine o alle spese dei tribunali della Sicilia”‘ si legge nella nota.
Il testo del codice approvato, infatti, pone le Regione e gli altri Enti locali solo alla fine dell'elenco dei soggetti beneficiari dei beni confiscati, con la conseguenza che questa scelta finisce col penalizzare proprio la Sicilia in cui ricade la maggior parte dei beni confiscati.
Nella stessa lettera si chiede anche il trasferimento di alcuni immobili in cui da tempo hanno sede gli uffici di alcuni assessorati regionali per i quali si paga il canone d'affitto allo Stato. L'assessore chiede anche di accelerare le procedure per l'assegnazione del feudo ‘Verbumcaudo', sito sulle Madonie e per il quale la Regione si e' impegnata a pagare le rate del mutuo, affinche' possa essere destinato a finalita' produttive ed educative per quel territorio.
“Per questi motivi – ha concluso Armao – abbiamo rivolto un invito all'Agenzia affinche' possano affrontasi tutte le problematiche aperte in uno specifico incontro che, mi auguro, possa avvenire al piu' presto”.