“L'ATM è da troppo tempo un carrozzone mal gestito e troppo spesso abbandonato solo a becere logiche politico clientelari -dichiara Michele Barresi, responsabile orsa Trasporti- ed era prevedibile che i tanti nodi accumulati nel tempo venissero prima o poi al pettine. Non era pensabile che dopo anni in cui non è mai stato approvato un bilancio, in assenza di un Contratto di Servizio e con una gestione finanziaria creativa, bastasse una bacchetta magica per trovare i conti in regola in un'azienda che è in evidente stato di fallimento conclamato e in cui abbiamo riscontrato tante e tali anomalie economiche, finanziarie e gestionali nei rapporti con Comune e Regione che ci hanno spinto, insieme a Ugl e Cub, a coinvolgere la magistratura per fare la dovuta chiarezza.
In questo momento, quello che maggiormente preoccupa è il futuro dei 598 lavoratori, incolpevoli di questo disastro, e del servizio di trasporto pubblico della città ormai inesistente da tempo. Per questo motivo – continua Barresi – sollecitiamo con urgenza il commissario Croce ad intraprendere il percorso di trasformazione dell'Azienda che da tempo reclamiamo, coinvolgendo il sindacato e indicando subito un esperto di alto profilo con competenze specifiche, che possa essere anche garanzia di discontinuità rispetto a quelle dinamiche che nel tempo hanno portato al fallimento dell'ATM.
Ci sono precise responsabilità -conclude Barresi- e non bastano certo le dimissioni del commissario Alligo, perché queste ultime sono da ricercarsi nell'inadeguatezza delle precedenti amministrazioni comunali e in chi a vario titolo (aziendale e sindacale) ha partecipato a scelte e gestionali rivelatesi negli anni fallimentari”.
Barresi non fa nomi, ma il riferimento a Cgil, Cisl e Uil è chiarissimo. Nel comunicato che arriva un'ora dopo quello dell'Orsa, i confederali non rispondono, indicano il Comune ed il Consiglio comunale come unici responsabili e dichiarano che “l'impietosa analisi dei revisori dei conti sul bilancio annuale ATM descrive come un copia e incolla, rispetto agli anni precedenti, di chi sono le responsabilità del disastro della partecipata e conferma, punto per punto, i rilievi già mossi dalla Corte dei Conti nella dettagliata relazione inviata lo scorso 27 novembre anche alla Procura della Repubblica.
I revisori – scrivono i segretari generali di Filt Cgil, Fit Cisl e UilTrasporti Pino Foti, Enzo Testa e Silvio Lasagni- non aggiungono nulla a ciò che tutti già sapevano e cioè che l'ATM è al disastro perché con quelle poche risorse di cui dispone anziché adoperarle per il servizio di trasporto urbano è obbligata a pagare i conti del Comune, mentre quest'ultimo non adempie ai propri doveri e non esercita il dovuto controllo. E'chiaro da tempo di chi è la colpa della mancanza di autobus in circolazione e del perché non sono pagati gli stipendi. Ma amministrazione e Consiglio comunale finora hanno preferito pensare che fosse sufficiente non approvare i bilanci e rinviare il problema.
Adesso il re è nudo. Si rivolti l'azienda come un calzino, si individuino le responsabilità, si predisponga un nuovo bilancio e lo si approvi così come impone la legge. Al contempo però si avvii subito la trasformazione della partecipata, con una nuova gestione ed un nuovo gruppo dirigente e si intervenga immediatamente sull'Assessorato Regionale Trasporti per recuperare finalmente anche per Messina quelle somme per il rinnovo del parco bus che negli anni passati sono andati in direzione di Catania, Palermo e delle aziende private”.