A farsi portavoce del loro disagio il consigliere comunale UDC Libero Gioveni, che in un'interrogazione presentata all'assessore ai Cimiteri Daniele Ialacqua sottolinea che “all'inizio dei lavori non ci si aspettava di certo un tempo di attesa così lungo. Tuttavia, se da un lato è stato oltremodo necessario chiudere un edificio che con le sue pietose condizioni interne da terzo mondo ha oltraggiato la memoria dei defunti calpestando il sacrosanto diritto dei loro cari di recarsi a visitarli, dall'altro la sua prolungata chiusura (sospesa soltanto durante la commemorazione del 2 novembre e non anche, come ci si aspettava pure nel periodo natalizio, cosa che invece non è avvenuta) non può più essere tollerata.
Tra l'altro questi sentimenti di sdegno e collera dei cittadini che non perdono mai l'abitudine di recarsi al “5000” (oltre che per sentirsi più vicini ai loro cari scomparsi anche nella speranza di ritrovare l'ingresso nuovamente aperto) sono alimentati dal fatto che all'interno dell'edificio, secondo quanto affermano gli stessi visitatori, non sembra registrarsi la presenza di operai a dimostrare il normale proseguimento dei lavori”.
All'assessore Ialacqua Gioveni chiede chiarimenti sull'effettiva esecuzione dei lavori e quali siano i tempi previsti per l'ultimazione degli interventi prescritti dall'ASP 5.