A tenere banco anche il caro-materiali, argomento sempre attuale dopo l'esplosione del Covid, nel 2020: «Le imprese si trovano costrette ad anticipare ingenti somme per l'acquisto di materiali ferrosi e non solo, che in alcuni casi hanno subito rialzi anche superiori al 100% – prosegue il presidente Fresta – questo pesa molto sulle casse delle aziende, motivo per cui chiediamo supporto al Governo Regionale, ricorrendo alle risorse dell'IRFIS Finanziaria per lo Sviluppo della Sicilia o istituendo un Fondo dedicato». Altro punto affrontato durante il confronto quello dei pagamenti, «auspicando un'inversione di tendenza rispetto al passato – commenta Fresta – a far ben sperare è l'approvazione del bilancio 2023 da parte della Regione, immaginando che i primi pagamenti possano già avvenire agli inizi di maggio».
Osservazioni su cui Falcone ha dato rassicurazioni, evidenziando «i 17.524 mandati di pagamento solo nel mese di dicembre 2022, soddisfacendo quasi tutte le aspettative in campo. Non solo, perché la Ragioneria generale ha dato un grande input alle Ragionerie centrali, avviando un processo di informatizzazione che possa ulteriormente velocizzare le operazioni di liquidazione. Crediamo – aggiunge – che i mancati pagamenti possano essere l'eccezione, rispettando l'impegno preso in merito alla puntualità dei pagamenti e invertendo la rotta rispetto al passato». Diversa la posizione in merito al caro-materiali e al decreto Aiuti, da cui «non sono arrivate risposte concrete e per cui le imprese rischiano di essere affossate dai propri crediti e non dai propri debiti. Motivo per cui – prosegue l'assessore – la Regione cercherà soluzioni concrete in breve tempo, dando seguito alle richieste e ipotizzando l'istituzione di un Fondo di Anticipazione Risorse, con l'avvio sul punto di interlocuzioni con il Governo Nazionale ed il MIT ».
A concludere è sempre Falcone, con un appello agli addetti ai lavori: «Allo stesso modo, chiediamo alle imprese di essere più performanti, in quanto hanno un duplice dovere: realizzare le opere loro affidate e far uscire la Sicilia dalla condizione di difficoltà e arretratezza».