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8 settembre 17.02 Milazzo, il Comune manda a casa 25 precari. La Cisl pretende la revoca del provvedimento

“E' assolutamente inaccettabile la posizione del Comune di Milazzo nei confronti dei 25 lavoratori precari che con la nota del 6 settembre, di fatto, gli preannuncia il ”. Il segretario generale della Cisl Fp di Messina Calogero Emanuele e il segretario aziendale della Cisl Fp Salvatore Costantino prendono posizione ufficialmente  sulla vicenda dei precari del Comune di Milazzo. Per i due sindacalisti della Cisl è “inaccettabile e da respingere con forza la decisione dell'amministrazione mamertina proprio perché la di proroga adottata il 31.12.2010 serviva solo per aprire i tavoli di confronto e quindi trovare le soluzioni definitive non solo per i 25 ma per tutte le unità precari in servizio presso il Comune di Milazzo”.

Secondo la Cisl Funzione Pubblica l'amministrazione Pino, invece, assume una posizione strumentale creando allarmismi e preoccupazioni non solo per i lavoratori di Milazzo ma anche per tutti quelli che sono in servizio nei vari enti e che si trovano nelle medesime condizioni.

“Ricordiamo al sindaco di Milazzo – proseguono Emanuele e Costantino – che vi era un impegno ad aprire tavoli di confronto permanenti con il sindacato per definire il piano di stabilizzazione come previsto dalle norme regionali in vigore. Purtroppo l'Amministrazione Comunale di Milazzo, disattendendo gli accordi e ignorando anche le note di richiesta di atti che la Cisl ha presentato prima della pausa estiva, continua e persevera in comportamenti antisindacali che sicuramente vanno censurati. Auspichiamo che il Sindaco si ravveda e dia corso agli impegni assunti. Come Cisl Funzione Pubblica – concludono Emanuele e Costantino – abbiamo chiesto al Sindaco la revoca immediata delle note allarmistiche notificate ai 25 lavoratori e la riapertura immediata del confronto col sindacato per evitare l' di altre iniziative se del caso anche di natura legale per dare la massima tutela ai lavoratori che giornalmente sono impegnati in attività e servizi che l'Ente senza il loro apporto non riuscirebbe a garantire.

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