Il suo ultimo libro, edito da Rizzoli, è un simpatico inno alla vita, un sussulto d'orgoglio corale, una sferzata alle vecchie generazioni e un'iniezione di fiducia alle nuove, con una ricetta che forse non sarà infallibile, ma vale la pena di sperimentare. Otto parole chiave per uscire dalle secche della crisi, della depressione economica e non solo. Otto “t”: talento, tenacia, tempismo, tolleranza, totem, tenerezza, terra, testa.
E un avvertimento: “Il libro che state per leggere non è riservato ai laureati, ai ventenni o ai giovani: categoria vasta, generica e insidiosa. Anche se è nato nelle università -come spiegherò alla fine- “Italiani di domani” è destinato a chi vuole provare a ragionare sul proprio futuro, e magari a cambiarlo. Se vogliamo riprogrammare noi stessi e il nostro Paese (brutto verbo, bel proposito) dobbiamo continuare a provarci, anche quand'è finito il tempo epico della gioventù. I ragazzi -dichiara ancora Servegnini- non hanno il diritto il sognare: ne hanno il dovere. E noi dobbiamo spingerli su questa strada, con buon senso ed entusiasmo. Incoraggiarli non vuol dire illuderli. Vuol dire credere in loro”.
Il metodo Severgnini sarà illustrato direttamente dall'autore, ospite nei prossimi giorni del progetto “La libreria incontra la scuola”, a cura di Daniela Bonanzinga. Il primo incontro si terrà oggi alle 10.30 con gli studenti del liceo classico “La Farina” nell'aula consiliare di palazzo Zanca. Alle 15.30, appuntamento con gli studenti del liceo artistico “Basile” nell'aula magna del plesso scolastico. Infine, domani alle 10 il dibattito con i ragazzi del liceo scientifico “Archimede” presso il teatro Vittorio Emanuele.