“Il limite è stato superato”. Questa la convinzione di tutto il personale, precario e stabilizzato, del teatro vittorio emanuele di Messina che dopo 15 anni di inutili promesse, impegni e annunci della politica e degli amministratori di turno, ha deciso di avviare una protesta ad oltranza fino a quando non riceverà risposte concrete.
Di tutto questo, delle ragioni della protesta ma anche delle modalità, si parlerà domani mattina, venerdì 1° luglio, a partire dalle ore 10.00, nel corso di una conferenza stampa che i segretari generali di Slc cgil, Fistel Cisl, Uil comunicazione, e Cisal, terranno presso l'hotel ROYAL.
I nodi principali della protesta sono la mancata adozione della Pianta organica che determina gravi disagi al personale precario ma anche a quello stabilizzato come testimoniano le molte cause avviate; il mancato adeguamento dei finanziamenti (fermi ai tempi della lira) che anzi rischiano continuamente contrazioni; il comportamento di tutti gli amministratori e componenti dei CdA nominati dalla politica che negli anni si sono succeduti e che non hanno mai risolto i problemi del Teatro e del personale.
Per lavoratori e sindacati, “se l'amministrazione del Teatro e il Governo Regionale non definiranno la “questione Teatro”, la città di Messina non fruirà più delle “apparenze di efficienza” che i Consigli di Amministrazione ed i rappresentanti politici hanno tentato di dare nel tempo sfruttando la capacità, l'abnegazione, l'efficienza dei lavoratori del teatro”.
Di tutto questo, delle ragioni della protesta ma anche delle modalità, si parlerà domani mattina, venerdì 1° luglio, a partire dalle ore 10.00, nel corso di una conferenza stampa che i segretari generali di Slc cgil, Fistel Cisl, Uil comunicazione, e Cisal, terranno presso l'hotel ROYAL.
I nodi principali della protesta sono la mancata adozione della Pianta organica che determina gravi disagi al personale precario ma anche a quello stabilizzato come testimoniano le molte cause avviate; il mancato adeguamento dei finanziamenti (fermi ai tempi della lira) che anzi rischiano continuamente contrazioni; il comportamento di tutti gli amministratori e componenti dei CdA nominati dalla politica che negli anni si sono succeduti e che non hanno mai risolto i problemi del Teatro e del personale.
Per lavoratori e sindacati, “se l'amministrazione del Teatro e il Governo Regionale non definiranno la “questione Teatro”, la città di Messina non fruirà più delle “apparenze di efficienza” che i Consigli di Amministrazione ed i rappresentanti politici hanno tentato di dare nel tempo sfruttando la capacità, l'abnegazione, l'efficienza dei lavoratori del teatro”.