ZPS, Lo Presti: “Perché il Comune non si è costituito parte civile?”
Nell'inchiesta “Via facile” sono imputati ex amministratori e dipendenti del Comune di Messina, ma la Giunta Accorinti non ha ritenuto opportuno costituirsi parte civile, diversamente da quanto invece ha fatto il WWF.
Comportamento ben diverso, quello dell'amministrazione di Palazzo Zanca, da quello avuto sia nella recentissima vicenda dei furti di carburante all'ATM che in merito all'aggressione subita da due vigili urbani alcune settimane fa. Quando il sindaco Renato Accorinti dichiarò in conferenza stampa “che il Comune, per episodi del genere, si costituirà sempre parte civile negli eventuali processi”.
Ma sull'inchiesta che riguarda la concessione disinvolta di autorizzazioni ambientali nelle aree ZPS, le Zone di Protezione Speciale, nulla. Solo silenzio e assenza.
A dare la sveglia ci pensa il consigliere Nina Lo Presti, che in un'interrogazione diretta proprio al primo cittadino chiede chiarezza sulla vicenda.
Per la Lo Presti, “l'immagine dell'ente pubblico potrebbe essere compromessa da azioni giudiziarie avviate nei confronti di dipendenti o amministratori dello stesso Ente e in questi casi è doverosa la costituzione di parte civile contro i presunti colpevoli dei reati contestati.
La costituzione di parte civile rappresenta un atto dovuto da parte di qualsiasi Amministrazione, al netto della reale esistenza di responsabilità da parte degli indagati, che saranno accertate dalla magistratura. Non averlo fatto, rappresenta una grave mancanza nei confronti degli interessi della collettività”.
Ad Accorinti la Lo Presti chiede “quali iniziative abbia intrapreso per la eventuale costituzione di parte civile dell'Amministrazione Comunale di Messina nel procedimento giudiziario relativo all'inchiesta “Via facile” e quali siano state le motivazioni che hanno indotto l'Amministrazione comunale a non farlo”. Ad aspettare una risposta non solo l'esponente politica, ma l'intera città.