#Vistidall’albero. Cronaca di un rimpasto annunciato

nuovagiuntaE rimpasto fu. In una qualunque mattina di inizio aprile, calda e ventosa come è consuetudini alle nostre latitudini Renato Accorinti, guida spirituale riconosciuta dai seguaci del movimento che a lui si richiama (decisamente meno dai cittadini messinesi), ha intrattenuto i cronisti, numerosi come nelle grandi occasioni, sugli avvicendamenti in Giunta.

I maligni e malpensanti lo chiamano rimpasto, termine che richiama alla mente i governi dorotei della prima repubblica. Insolita la coreografia studiata dai guru della comunicazione, supportati per l'occasione dalla consulenza di scenografi e registi fedeli alla causa accorintiana sin dalla prima ora.

Lo spettacolo, pardon la conferenza stampa, è iniziata con Renato Accorinti solo al tavolo che faceva girare una serie di modellini di autobus per richiamare senza dirlo, con un'originale scelta registica quanto siano aumentati i pubblici circolanti in città. Qualcuno, sottovoce, commentava che si sarebbero potuti mettere anche sul tavolo dei mini sacchetti di spazzatura ma i soliti maligni, sicuramente appartenenti a certa stampa, osservavano come il tavolo per quanto grande non sarebbe bastato a contenerli se si fosse deciso di utilizzarne un numero congruo e corrispondente a quelli che nella realtà risiedono facendo bella mostra nelle vie cittadine.

La conferenza stampa, come riportano le cronache, è iniziata esattamente come le altre decine di questi ultimi tre anni. Come da copione il sindaco, con lo stesso costume di scena, ha magnificato le sorti magnifiche e progressive  della propria amministrazione e con voce suadente e toni morbidi, comme d'habitude, ha resistito due minuti e trenta secondi prima di parlare di quellichec'eranoprima, addebitando loro le colpe di tutte le sciagure passate, presenti e future della città.

Di responsabilità dell'amministrazione neanche a parlarne, di chiedere scusa ai cittadini men che meno. Crediamo che Accorinti sia affetto dalla sindrome di Fonzie, indimenticato protagonista di Happy Days, che non riusciva a pronunciare la parola scusa perché si bloccava sulla s iniziale. Poco male, nessuno se l'aspetta più, come nessuno si aspetta che gli interventi di Accorinti siano originali e, soprattutto, che raccontino fatti e risultati tangibili e concreti raggiunti.

Presenti tutti gli assessori, vecchi e nuovi. Non ci soffermiamo sul nuovo assessore al Bilancio, che ci dicono essere renziano di ferro, o sul nuovo assessore alla Cultura perché sono notizie già ampiamente riportate. Raccontiamo solo di un Guido Signorino silenzioso che prima di andare via ha recitato a beneficio di pochi intimi, alcuni versi di A Silvia di Giacomo Leopardi: “Io gli studi leggiadri talor lasciando e le sudate carte, ove il tempo mio primo e di me si spendea la miglior parte”, non sappiamo se anche questa sia una scelta registica o un'uscita estemporanea dell'ex vicesindaco ed ex assessore al Bilancio.

Si è notato un Daniele Ialacqua parecchio sollevato per lo scampato pericolo di essere fatto fuori visto lo stato in cui versano gli assessorati di sua competenza, a partire da quello all'Ambiente, con i disastri di rifiuti e verde pubblico in testa. Silenzioso e in ritardo il segretario generale Antonio Le Donne, che pare perderà la qualifica di direttore generale. Non sappiamo se insieme alla qualifica ritorneranno nelle asfittiche casse comunali anche parte dei suoi cospicui emolumenti, ce lo auguriamo.

Durante la conferenza stampa forse Le Donne pensava ad altri due esperti da nominare al più presto, un fotografo e un regista cinematografico, per supportare una relazione da inviare alla Corte dei Conti sulla differenza tra linguaggio fotografico e filmico. Nient'altro da raccontare se non augurare, da inguaribili ottimisti quali siamo, una buona giornata dall'albero ai cittadini messinesi che ottimisti lo sono diventati per sopravvivere.

Cosimo Piovasco di Rondò

P.S. La redazione del giornale Il Pioppo della sera, che ha sede nell'albero accanto al nostro, ci racconta che non tutti gli assessori erano presenti alla conferenza stampa, come da noi riportato, perché mancava l'ormai ex assessore Patrizia Panarello. Ne prendiamo atto e ci scusiamo per non avere notato la sua assenza.

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