#Vestiti,usciamo. Normali o conformisti?

Gea Nuccio
Gea Nuccio

Dopo una giornata tra lavoro e rapporti personali, riflettevo. Ma questa tanto decantata normalità, cos'è? Esistono canoni prestabiliti? Qualcuno di voi sa, se nel 2016, qualche editore ha pubblicato scritti contenenti regole sulla determinazione di questo concetto? È appena finita una snervate riunione lavorativa. I miei interlocutori insistevano con il  nominare questo maledetto termine: normale. Definizione secondo il Devoto-Oli: condizione riconducibile alla consuetudine o alla generalità. Ma posso continuare ad interfacciarmi con gente che per convalidare e rafforzare il proprio pensiero si aggrappa alle “consuetudini”? Pura follia. Toc, toc, ma le idee personali le abbiamo svendute durante i saldi di fine stagione? Ormai siamo schiacciati dalla generalità. Uscire dallo schema della normalità però ammettiamolo, è complicato. Già, vuol dire assumersi responsabilità, oneri e onori, uscire dai cliché. Salire sulla giostra di quelli “diversi” è decisamente complicato.

La verità è che siamo tutti dei gran fifoni, abbiamo paura. Paura di metterci in gioco. Sarebbe rilassante potere essere vegani senza sembrare un esaltato. Sarebbe costruttivo poter parlare senza schemi di . Sarebbe esaltante poter baciare sulle labbra, in mezzo ad una pizza gremita di gente, chi vogliamo e come vogliamo. Sarebbe divertente poterci vestire come ci pare senza essere guardati come “strani”. Sarebbe bello abitare in una città dove chi non sa giocare a burraco non sia trattato come un “diverso”.

Ma gli usi sono come degli uragani. Ci sei trascinato dentro già da spermatozoo. Iniziamo a essere monitorati e giudicati ancora prima di venire alla luce. Pensateci. Già da microessere un tale, nella veste di ecografista, ci definisce troppo piccoli, troppo grandi, sottopeso, nervosi, calmi, naso grande, bocca piccola. Filmano e fotografano ciò che ancora è tutto un grande bohConfesso, io sono un inguaribile “non normale”. E questo credo che ormai sia chiaro a molti. Ora quello che chiedo è: almeno fino a quando qualcuno riuscirà ad educarmi e convincermi sul concetto inequivocabile di normalità, potrete riuscire a perdonarmi e accettarmi ugualmente?

Gea Nuccio

Torna a Sicilians dopo una giustificata assenza di 5 anni. Anni che avrebbe fermamente voluto dedicare all'esclusiva cura delle sue passioni: nutrirsi di solo sushi e alette di pollo a giorni alterni, fontane di buon bianco ghiacciato, dormire fino a tardi, costruire un eliporto sul terrazzo di casa in cui fare atterrare Mr Grey per andare a sentire e vedere La Traviata senza fare la fila in autostrada. Purtroppo, nulla di tutto ciò si è realizzato e così eccola di nuovo con noi.

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