Venere in pelliccia
Paese: Francia
Genere: Drammatico
Durata: 96 minuti
regia: Roman Polanski
Nuova opera del visionario e imprevedibile Polanski, che dopo Carnage propone un'altra opera dalla scena quasi fissa, anche se in questo caso la commedia fa posto a toni più drammatici.
Thomas è distrutto. In tutta la giornata non è riuscito a trovare una ragazza, una sola, che abbia i numeri per interpretare la sua opera teatrale. È proprio sul punto di mollare, ma poi appare Vanda. Un ciclone di sfrontatezza e volgarità che fa immediatamente peggiorare l'umore di Thomas.
Bisogna faticare per convincerlo ad ascoltare le pretese di Vanda e concederle quella possibilità (per quanto lo riguarda un mero pro forma) che chiede. Ma ecco l'inaspettato: sul palco la donna non solo esegue una grande performance, ma in pratica diventa la sua protagonista, con la quale per fatalità o destino, condivide il nome. La capisce profondamente, assume alla perfezione tutte le sue sfumature e atteggiamenti e Thomas rimane sempre più avvinto da questa strana donna…
I toni iniziali della commedia, ben caratterizzata dalla eterogeneità caratteriale dei vari personaggi, non fanno immaginare il capovolgimento che avverrà in seguito. Come in Carnage il film è a scena fissa, ma è salvato dagli ottimi e frizzanti dialoghi che ben contrastano la staticità scenica.
Inoltre, la scelta di avventurarsi in un'operazione meta teatrale (attori che interpretano altri attori) è ben orchestrata da Polanski. Sul finale c'è uno stravolgimento, i rapporti tra i personaggi, ben intrecciati in una danza di concedere e pretendere, invitare e respingere, finiscono in un vortice dove è la parte peggiore di noi, la nostra metà oscura, ad avere il sopravvento.
Purtroppo però quest'ultimo passaggio non è reso con la consueta maestria e contribuisce a lasciare lo spettatore, alla fine della proiezione, con un non meglio identificato senso di confusione. Consigliato agli amanti della commedia a tinte drammatiche.