Valentina, una “persona normale” a Palazzo dei Normanni

valentina zafarana
Valentina Zafarana, parlamentare ARS

Laureata in lettere, insegnante, impegnata nell'associazionismo e nel volontariato cattolico. Ha vissuto quattro anni a Roma dopo la laurea ed è tornata in per “mettersi alla prova” e contribuire col suo lavoro di educatrice a migliorare la condizione della propria terra.

Così si presenta Valentina Zafarana, neodeputata all'Assemblea Regionale Siciliana per il Movimento 5 Stelle, una delle due donne elette nella circoscrizione messinese. L'abbiamo incontrata per conoscerla meglio e farle qualche domanda su cosa farà da domani in poi.

Come ha incontrato il Movimento? “Ho cominciato a seguirli su internet quando vivevo a Roma. Una volta tornata a Messina ho cercato di capire cosa c'era da fare nel nostro territorio. Partecipavo ai cortei contro il Ponte. Poi piano piano ho maturato la decisione di impegnarmi direttamente. A questo punto, ritrovare gli attivisti del Movimento 5 Stelle è stato naturale e abbiamo iniziato insieme un percorso”.

Un percorso che l'ha portata al Parlamento regionale. Siete in 14 e tutti alla prima esperienza. Come vive questa situazione? “Con grande senso di responsabilità. Quando il numero delle preferenze ha iniziato a diventare “importante” abbiamo sì festeggiato con focaccia e spumante, ma subito dopo abbiamo compreso che da domani si deve lavorare seriamente. Avere la fiducia di così tante persone è una sfida difficile. La sto affrontando con dedizione e mettendoci impegno”.

E' consapevole che la gente ha votato Grillo e non certo Valentina Zafarana o chiunque altro come tale? “Non sono d'accordo con questa lettura. Dietro Beppe Grillo c'è un movimento, un progetto politico che si è fatto conoscere piano piano, ci siamo noi. A me è capitato, durante la campagna elettorale, di ricevere un centinaio di richieste di amicizia al giorno, su Facebook. Anche gli incontri del movimento, dalla scorsa primavera in poi, hanno avuto un forte aumento di partecipazione. Il voto che abbiamo ricevuto è composito”.

E che idea vi siete fatti di questo voto? “C'è certamente una forte componente di protesta e, per meglio dire, di allontanamento dal tradizionale familismo e dal voto clientelare. Ma non solo. Nel mio caso specifico ha inciso il desiderio da parte di molte donne (e molti uomini) di votare per una . Ha pesato anche il fattore novità”.

Sì, ma cosa c'è, in 5 Stelle, oltre alla battaglia sui costi della politica? “Quello dei costi della politica è sicuramente il primo passo. Siamo tutti cittadini normali e siamo convinti che si può fare benissimo politica low cost, con le cifre che, secondo noi, dovrebbero essere attribuite a chi opera nelle istituzioni. Per il resto, dobbiamo piano piano comprendere i meccanismi della politica, Siamo persone normali, dicevo”.

Ma lei, Valentina, cosa farà una volta insediata a Palazzo dei Normanni? “Bisogna chiudere definitivamente la partita del ponte sullo Stretto, senza il pagamento di assurde penali. A Messina l'Eurolink ha letteralmente occupato l'edificio che l'Università aveva destinato all'incubatore d'impresa. Occorre, anche simbolicamente, liberare quelle strutture e quelle risorse che erano state pensate per favorire uno sviluppo sostenibile e fondato sulle forze locali, ad esempio l'imprenditoria giovanile. Un'altra questione che mi interessa da vicino è quella della formazione e della scuola”.

Con quali forze pensa che si possano realizzare questi obiettivi? Il vostro candidato presidente, Cancelleri, ha affermato che sarete “zitelle acide”, ovvero che non vi alleerete con nessuno… “Noi non siamo un partito e non facciamo politica secondo una logica tradizionale. Siamo disponibili a ragionare sulle idee e sulle proposte e valuteremo sulle singole scelte. Del resto, come movimento, siamo convinti che le idee buone non siano né di destra né di sinistra. Io vorrei impegnarmi a costruire reti di giustizia e solidarietà”.

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