Un teatro che viva di teatro, la proposta del DAF per la Laudamo

Annibale Pavone e Angelo Campolo

Un teatro che viva di vero teatro, ma anche di arte, musica, letteratura non solo nella fine settimana, ma tutti i giorni, aperto a tutti i cittadini, vivace e vitale nella programmazione diversificata.

È questa la visione che ha portato la Compagnia Daf – Teatro dell'Esatta Fantasia a mettere su carta un progetto di recupero della più importante istituzione culturale cittadina, il Teatro Vittorio Emanuele. Partendo dalla Sala Laudamo, unica parentesi risparmiata dalla bufera che ha investito l' Teatro di Messina negli ultimi anni.

A mettere la firma al progetto -già presentato all'Ente Autonomo Regionale Teatro di Messina- sono stati Angelo Campolo e Annibale Pavone, coppia storica e rodata dei laboratori teatrali in città. Il progetto si chiama, appunto, “Laudamo in città” e ha l'obiettivo dichiarato di “fare della Sala Laudamo un polo creativo nel quale convergano diverse discipline, dal teatro di prosa alla musica, dalla danza alle arti visive”.

Sei le sezioni in cui si articola il programma. Si parte dai laboratori shakespeariani, cavallo di battaglia della Compagnia e motivo di orgoglio nazionale dato il favore incontrato sui palcoscenici di tutta Italia, per passare alle residenze riservate a drammaturghi e ad artisti del teatro-danza. E poi una rassegna di spettacoli da portare nei quartieri, per strada, in mezzo al pubblico, la presenza rassicurante dei grandi classici del teatro da Pirandello a Goldoni, ma rivisitati in chiave contemporanea, un festival di laboratori scolastici, per incontrare il pubblico più giovane ed infine una rassegna di arte e letteratura in musica in collaborazione con il Conservatorio Corelli e con le librerie della città.

“Il teatro deve essere reso fruibile dalla sera alla mattina -dice Angelo Campolo- con attività rivolte a più fasce di pubblico e diversificate in base alle esigenze, immaginando anche diverse formule di abbonamento”. La Compagnia garantisce che il progetto può sostenersi con costi ridotti, prevedendo anche entrate per il Teatro. E grande importanza sarà data al territorio, con le sue piazze, i vicoli e tutti gli spazi che possano ospitare creatività.

Per Giuseppe Ministeri, presidente della Compagnia, questo progetto rappresenta una vera possibilità di del Teatro di Messina: tutto è stato puntato sulla possibilità di fare a 360°, utilizzando la formula del teatro come punto di partenza per diverse attività culturali. Con lo scopo, oltretutto, di “ricucire l'innegabile strappo tra il teatro e la città, stando vicini anche ai dipendenti, in questo momento difficile e incerto”.

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