Un anno con Accorinti nelle parole dei messinesi

Interviste cittadine 1Un anno con Accorinti. Trecentosessantacinque giorni di speranze e aspettative, delusioni e ripensamenti. Un anno che ha unito e diviso i messinesi sugli aspetti più svariati della vita cittadina.

Dalla discutissima isola pedonale all'apertura della discarica di Pace, dalla bandiera della pace mostrata dal sindaco durante la Festa delle Forze Armate alla recente polemica sul cero votivo alla Madonna di Montalto.

Ad un anno dal 24 giugno del 2013, quando l'imprevedibile voto della cittadinanza ha decretato la vittoria del gruppo Cambiamo Messina dal Basso, abbiamo raccolto gli umori delle persone partendo da una domanda, solo in apparenza semplice. Cosa è cambiato fino ad oggi dall'insediamento dell'amministrazione Accorinti?

“Io penso che non si andato niente meglio rispetto agli anni scorsi -dichiara Massimo D., 31 anni. Innanzitutto, diminuirei l'isola pedonale e la limiterei alla sola piazza Cairoli. Non sono contro la pista ciclabile, ma non avrei tolto gli alberi, anzi mi piacerebbe sapere dove li hanno piantati. E' stata riaperta la piattaforma di Pace, la chiamino come vogliono, per me è sempre la riapertura di una discarica in piena città”.

Di tutt'altro avviso Giuseppe e Adele, 50 e 45 anni, sorridono quando chiediamo un giudizio su questa Giunta. “Noi l'abbiamo votato e siamo soddisfatti perché sta scoperchiando delle pentole che nessuno si sarebbe mai sognato di scoperchiare -dicono. Stanno avvenendo in città molti cambiamenti e i risultati si vedranno. Non abbiamo visto grandi cose perché ricostruire sulle macerie delle amministrazioni precedenti e senza fondi è difficile. C'è la buona volontà e l'onestà, cosa che non è avvenuta precedentemente. Il resto verrà col tempo. Nello staff di Accorinti c'è competenza”.

Interviste cittadine 2“Gli do fiducia. Un anno non è sufficiente per giudicare -è il parere di Alessandro F., 30 anni. Rispetto alle altre amministrazioni, lui almeno è onesto. Accorinti è una persona intelligente, ma è appoggiato da persone che ne capiscono più di lui. La zona a limitato mi sembra una buona idea, però si deve fare di più per l'economia della città.

Coinvolgere i privati, ma a Messina quelli che contano sono pochi e hanno già una posizione di privilegio e quindi non collaborano. C'è un  atteggiamento di chiusura da parte loro. Mi aspettavo che si facesse di più per la pulizia di questa città.”

A proposito di politica economica e per il lavoro, interviene una giovane coppia, senza lavoro e con tre figli. Giuseppe C. e Domenica R., di 30 e 27 anni, lamentano di aver sottoposto il proprio caso al sindaco ma di non aver avuto aiuto alcuno. “Va tutto malissimo- raccontano. Va male il suo atteggiamento e il suo disinteresse. Noi non lavoriamo e abbiamo tre figli e l'unica cosa che ha saputo dirci è di andare in comunità. E' buono solo a giudicare e a dire che non sa cosa fare.  Ci ha detto di andare al nord o fuori dall'Italia perché lui non fa raccomandazioni.

Hanno fatto tre mesi di campi di scuola e io non sono rientrato -precisa il ragazzo-e non riesco a trovare niente, con tre figli che ho. Non c'è sicurezza in città con tutti questi immigrati che girano e fra l'altro sono più tutelati loro che noi italiani”.

Al di là dei casi personali, non sempre di tono negativo, i giudizi sui servizi pubblici sono spesso severi. Specie se si chiedono pareri a cittadini che aspettano il tram o un autobus. “I servizi sono quelli che sono, i tram non arrivano quando dovrebbero- ha spiegato Rosy R. 53 anni. Ci sono volte che aspetto anche tre quarti d'ora o un'ora. Non vedo cambiamenti. Ha trovato una situazione disastrata e non è facile.

Però, per esempio, la pista ciclabile non era una priorità. Poteva spendere questi soldi per le strutture scolastiche o per gli ospedali.  Io non l'ho votato, è una persona che vorrebbe fare ma non ha le conoscenze per stare in un ambiente dove serve una certa preparazione. Forse non è neanche affiancato dalle persone giuste. Come se non bastasse, questa città non è amata, non è gestita nella maniera giusta e questo mi dispiace. Il cittadino non ha l'educazione per lasciare le cose pulite.”

A chiudere il breve saggio raccolto per le strade messinesi c'è Umbert A., 27 anni, ex alunno del sindaco, quando era ancora docente di educazione fisica. “Ho fiducia nei valori di Renato Accorinti, che è stato mio professore e quindi lo conosco. I valori di questa persona sono molto buoni, è molto umana, ritengo non faccia nulla per un tornaconto personale, ma non credo nelle sue capacità amministrative perché lui punta sull'ambientalismo che è anche una buona cosa, ma non c'è solo questo.Interviste cittadine 3

La città sembra più organizzata grazie all'isola pedonale anche se vorrei che fosse aperta la o tenuta solo per alcuni giorni, come si faceva nella via Cesare Battisti con l'area pedonale del Duomo.

Tuttavia, sulla viabilità noto un netto peggioramento perché si passa da una strada principale a due corsie ad una secondaria a una corsia e questo crea uno strozzamento.

I parcheggi mancano e i mezzi pubblici sono scadenti.  Siamo invasi dagli immigrati, non è colpa di Accorinti ma lui ha favorito la creazione di un centro. Sono assolutamente a sfavore della pista ciclabile perché questa influenzerebbe negativamente la viabilità. Secondo me, bisogna investire sulla pulizia del territorio- ha concluso”.

I cittadini, parrebbe, hanno le idee ben chiare su come vorrebbero la loro Messina. Aiuti economici, politiche del lavoro, viabilità scorrevole, rifiuti differenziati, strutture scolastiche adeguate, un' isola pedonale adattabile alle esigenze di tutti.

Non è un programma marziano ma certo è ancora ben lontano dalla realtà. Un anno è poco, occorrerà dare del tempo per capire se si tratta di un irraggiungibile sogno.  Nel frattempo, buon anniversario ad Accorinti & Co. e buon lavoro.

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Francesca Duca

Ventinovenne, aspirante giornalista, docente, speaker radiofonica. Dopo una breve parentesi a Chicago, torna a preferire le acque blu dello Stretto a quelle del lago Michigan. In redazione si è aggiudicata il titolo di "Nostra signora degli ultimi" per interviste e approfondimenti su tematiche sociali che riguardano anziani, immigrati, diritti civili e dell'infanzia.Ultimamente si è cimentata in analisi politiche sulle vicende che animano i corridoi di Palazzo Zanca.

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