Trivellazioni in Sicilia, dibattito animato all’ARS. I Cinque Stelle abbandonano l’aula

No trivelle Movimento 5 StelleIl dibattito sulle trivellazioni in Sicilia e sulla posizione della Giunta Crocetta ha animato l'Aula dell'Assemblea regionale, fino alla clamorosa protesta dei Cinque Stelle.

“Questo non è un dibattito d'aula, è una pantomima: sono state approvate due mozioni per dire no alle trivelle, ma il Governo le ignora e ha già detto che andrà avanti con le autorizzazioni. Non ci stiamo a far parte di questa sceneggiata”.

Così Francesco Cappello, parlamentare del Movimento 5 Stelle all'ARS, spiegando la scelta dei deputati grillini di abbandonare l'aula nel corso della seduta dedicata al dibattito sulle autorizzazioni da parte della Regione alle trivellazioni petrolifere.

Dopo l'uscita dall'aula dei grillini, il vicepresidente dell'ARS Antonio Venturino, secondo quanto stabilito dalla conferenza dei capigruppo, ha rinviato la seduta a martedì 9 dicembre alle 16, per completare la discussione parlamentare.

Fuori dal Palazzo, intanto, un presidio di esponenti del Comitato No Triv. I manifestanti hanno deciso di tornare in piazza del Parlamento martedì prossimo. “Abbiamo costituito -ha detto Vincenzo Moscuzza del Comitato- questo coordinamento regionale che riunisce diversi movimenti e comitati che si oppongono al modello di sviluppo che punta sulle energie fossili. Chiediamo lo stop immediato alle autorizzazioni su nuove attività di ricerca e di esplorazione di idrocarburi off shore e on shore e diciamo no all'articolo 38 del decreto Sblocca Italia, che è stato convertito in legge”.

Sull'argomento è intervenuta anche l'ANCI, che si è detta pronta a sostenere un referendum contro le trivelle. “L'ANCI Sicilia, così come molti Comuni siciliani, ha già proposto ricorso contro le trivellazioni ed è pronta a sostenere con forza il referendum. E' ora di finirla di condannare la Sicilia alla distruzione delle proprie risorse naturali. La nostra associazione insiste nel rivendicare il diritto dei territori siciliani ad uno sviluppo sostenibile”.

Lo ha dichiarato Leoluca Orlando, sindaco di Palermo e presidente dell'ANCI Sicilia, dopo aver appreso che la Commissione Ambiente all'ARS ha dato il via libera a un referendum e a una legge voto per abrogare le disposizioni dell'articolo 38 dello Sblocca Italia.

Su questi nodi importanti da sciogliere, il presidente dell'ARS Giovanni Ardizzone ha convocato una riunione per venerdì 5 dicembre a Palazzo dei Normanni. Sarà l'occasione per un approfondimento dei rapporti finanziari tra lo Stato e la Regione e del tema relativo ai nuovi permessi per le trivellazioni di idrocarburi nel canale di Sicilia.

“Da quasi un anno -ha dichiarato il presidente Ardizzone- l'Assemblea regionale ha approvato all'unanimità lo schema di progetto di legge costituzionale per la dell'articolo 36, per consentire alla Regione di incamerare il gettito delle imposte di produzione, attualmente riservate allo Stato, in applicazione del principio di territorialità dell'imposta e in attuazione dei principi ispiratori del federalismo fiscale.

Trivelle Sicilia M5S

Ho già avuto modo di parlare di ciò con il presidente del Senato Pietro Grasso e con il presidente della Commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama Anna Finocchiaro, entrambi siciliani, chiedendo loro di incardinare il disegno di legge  prima possibile in Aula”.

E sulle trivellazioni, con le polemiche per i permessi a nuovi impianti nell'Isola, Ardizzone ha aggiunto: “Chi estrae e raffina il petrolio in Sicilia deve pagare le imposte di produzione. Non siamo più disposti ad alimentare le casse del Nord. Si incardini immediatamente al Senato il disegno di legge-voto e si dia piena attuazione all'articolo 37 per assicurare alla Sicilia anche il gettito fiscale delle imprese che hanno sede legale altrove.

Nell'Isola raffiniamo il 40% del petrolio, sopportiamo il costo del danno ambientale e di salute dei cittadini, ma le imposte sono pagate altrove, a differenza di quanto avviene, per esempio, in altre regioni come il Trentino e la Sardegna. La classe dirigente siciliana non deve chiedere nulla a nessuno, deve solo pretendere quello che le spetta. E‘ su questo che si misura la capacità politica: far valere il proprio peso a livello nazionale. E in tal senso auspico un appoggio compatto della deputazione siciliana presente in Parlamento”.

Elio Granlombardo

Ama visceralmente la Sicilia e non si rassegna alla politica calata dall’alto. La “sua” politica è quella con la “P” maiuscola e non permette a nessuno di dimenticarlo. Per Sicilians segue l'agorà messinese, ma di tanto in tanto si spinge fino a Palermo per seguire le vicende regionali di un settore sempre più incomprensibile e ripiegato su se stesso. Non sopporta di essere fotografato e, neanche a dirlo, il suo libro preferito è “Conversazione in Sicilia” di Elio Vittorini.

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