Trecento posti a rischio e l’Edipower si ferma per protesta

Edipower
La centrale di San Filippo del Mela

Cala la domanda di energia elettrica, le centrali termiche sono quasi preistoria e con il taglio del 25% della produzione la centrale Edipower di San Filippo del Mela rischia seriamente di tagliare 300 posti di lavoro tra diretti e indotto.

Anche perché i vertici aziendali non hanno ancora chiarito cosa succederà dopo la dismissione del due gruppi da 160 megawatt, che si completerà entro la fine del .

Cgil, Cisl e Uil hanno dichiarato 4 ore di sciopero per il 6 dicembre, suddivise nei diversi turni, ma garantendo emergenze e reperibilità.

“Lo scorso 6 novembre -dichiarano i segretari generali di FILTCEM Cgil Carmelo Pino, FLAEI Cisl Sebastiano Lo Monte e UILTEC Uil di Messina Carlo Caruso- segnalammo la drammatica situazione che sta per determinarsi alla Centrale Edipower di San Filippo del Mela a seguito dell'imminente dismissione dei due gruppi dal 160 MW prevista nell'Autorizzazione Integrata Ambientale.

Una riduzione sostanziale della capacità produttiva dell'impianto che comporterà nel breve periodo la scomparsa dello stesso, con la perdita di 300 posti di lavoro tra diretti ed indotto e pesanti ricadute per tutta l'area”.

Timori che i vertici aziendali non hanno certo fugato, visto che durante l'ultimo incontro la Rappresentanza Sindacale Aziendale hanno confermato l'assenza di un piano di rilancio e di investimenti, ma senza chiarire, stando alla versione dei sindacati, cosa riservi il futuro per la centrale e i lavoratori. Una mazzata in una zona dove la crisi industriale è fortissima, con la Duferdofin di Giammoro che ha già fatto ricorso alla cassa integrazione e in un'area dove almeno 2 mila famiglie sopravvivono grazie agli ammortizzatori sociali.

“Un confronto purtroppo sterile quello cercato dall'azienda -accusano i dirigenti sindacali- dove la mancanza di elementi concreti serve solo a tergiversare, prendendo tempo per arrivare in maniera silente alla già programmata chiusura del sito.

Una tattica inaccettabile quella di Edipower, favorita anche dal disinteresse mostrato finora dalla politica e dalle istituzioni che, oltre a dover pretendere dall'azienda impegni e rispetto per il territorio che la ospita, sono comunque attori ineludibili per qualsiasi serio progetto di rilancio della centrale”.

Il prefetto Stefano Trotta ha convocato le parti in Prefettura per mercoledì prossimo, ma senza indicazioni precise da parte dell'azienda difficilmente si potrà arrivare ad un accordo che garantisca l'occupazione.

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