#Trasporti. BluFerries abbandona il porto storico di Messina, la Sicilia sempre più isolata
Dall'1 ottobre le navi di BluFerries lasceranno il porto storico di Messina. Un addio quasi obbligato, tra gli stop imposti dalla manutenzione e le ordinanze comunali sul gommato pesante.
La controllata del Gruppo Ferrovie dello Stato che gestisce i collegamenti sullo Stretto si limiterà a mantenere due navi che faranno la spola dall'approdo di Tremestieri, nella zona sud della città, penalizzando ulteriormente il sistema di trasporto tra la Sicilia e il resto d'Italia.
Il sindacato apprende in via ufficiale che tutte le tre navi (Enotria – Riace – Fata Morgana) che compongono la flotta del vettore BluFerries saranno sottoposte a rotazione alla manutenzione ordinaria obbligatoria prevista dal regolamento marittimo e quindi dall'1 ottobre sarà la Riace ad andare in cantiere restando ferma per circa due mesi e a seguito analogo intervento toccherà ai restanti due navigli della flotta pubblica.
Tale situazione, in presenza delle attuali regole e ordinanze che vincolano il flusso del gommato pesante al porto di Tremestieri, comporterà per motivi commerciali e per almeno sei mesi l'abbandono del servizio da parte di BluFerries nella tratta Villa San Giovanni-Messina porto storico in quanto le uniche due navi restanti della flotta pubblica saranno entrambe impiegate sulla tratta Tremestieri per garantire le 22 corse giornaliere in adempimento agli accordi sottoscritti tra Comune e armatori finalizzati alla piena utilizzazione dell'approdo a sud.
A tal proposito appare opportuno evidenziare come, secondo i dati in nostro possesso, nonostante sia scaduta lo scorso 31 agosto la deroga estiva concessa agli armatori servita a garantire, peraltro con ottimi risultati, un regolare flusso auto legato al controesodo festivo, il numero complessivo di corse espletate a Tremestieri dall'1 al 15 settembre non appare in linea con quanto previsto dagli accordi in essere.
Risulta effettuata una media di 53 corse giornaliere contro le 70 previste dagli accordi vigenti tra armatori e Comune di Messina, con l'evidente dato che palesa come mentre BluFerries e Meridiano rispettano integralmente la quota di corse da garantire con una media rispettivamente di 22 e 12 corse nei giorni feriali, lo stesso non può dirsi per il vettore privato Caronte&Tourist che mantiene nel periodo in questione una media di 25 corse giornaliere con unico picco di 28 solo nei primi giorni del mese e sempre ben al disotto delle 36 corse pattuite.
Di certo, occorrono da parte di questa Amministrazione Comunale interventi mirati a regolare i flussi e idonei a scongiurare l'abbandono del porto storico da parte delle zattere di BluFerries. L'attuale precarietà e l'inadeguatezza del collegamento veloce espletato sulla tratta per Villa San Giovanni da due sole monocarene di BluFerries non può da solo garantire il flusso dei pedoni sia in termini di quantità e frequenza che di sicurezza della mobilità visto, per esperienza decennale, che con frequenza viene ad interrompersi alle prime sciroccate autunnali e con esso, senza le zattere oggi in servizio, ogni continuità territoriale per pendolari e utenti del ferroviario sulla sponda calabrese.
L'abbandono del servizio da parte di BluFerries comporterebbe pesanti ricadute occupazionali che questa organizzazione sindacale quantifica in circa 40 unità tra marittimi e indotto (biglietterie, pulizie e piazzali) ma anche l'ennesima desertificazione commerciale di tutta l'area che insiste attorno al porto storico, già fortemente provata dalla crisi economica in cui versa la città.
E' chiaro come tale stato di cose richieda un adeguato intervento dell'amministrazione comunale e pertanto questa organizzazione sindacale ritiene opportuno che la stessa convochi con urgenza gli armatori, l'autorità marittima e le parti sociali per trovare ogni utile iniziativa al fine di scongiurare l'ennesimo isolamento della città, inevitabili disagi all'utenza e ricadute occupazionali.