#Trapani. Duro colpo al clan del latitante Messina Denaro, 16 arresti
Importante operazione antimafia condotta dai Carabinieri del ROS e del Comando provinciale di Trapani contro il clan capeggiato dal boss Matteo Messina Denaro, iniziata stamattina.
Gli investigatori stanno eseguendo 16 ordini di custodia cautelare in carcere, emessi su richiesta della Procura distrettuale antimafia di Palermo, per associazione di tipo mafioso, estorsione, rapina pluriaggravata, sequestro di persona e altri reati aggravati dalle finalità mafiose.
Le indagini dei Carabinieri hanno confermato il ruolo di vertice del capomafia latitante nella provincia trapanese.
Sono stati accertati dagli inquirenti anche i collegamenti con progetti criminali condivisi con famiglie palermitane e, in particolare, con quella di Brancaccio guidata dai fratelli Graviano.
In manette anche un nipote di Messina Denaro, Girolamo Bellomo, detto Luca, 37 anni, imprenditore sposato con l'avvocato penalista Lorenza Guttadauro, arrestato nella propria abitazione in via Benedetto Marcello.
Agli ordini di Bellomo un gruppo di uomini di fiducia che tenevano sotto controllo e minacciavano chi non gli ubbidiva. Secondo gli inquirenti, il nipote di Messina Denaro avrebbe contattato anche gli imprenditori che stanno costruendo un nuovo centro commerciale a Castelvetrano, imponendo proprie ditte per l'esecuzione dei lavori e le forniture.
Per i carabinieri del ROS sarebbe stato proprio Bellomo a gestire gli interessi del latitante in questi ultimi anni. Gli altri 15 arresti sono stati effettuati tutti a Castelvetrano, in provincia di Trapani. Tutti sono accusati di essere vicini a Bellomo e di favoreggiamento, al punto da avere organizzato una rapina da 100 mila euro nel deposito di un corriere a Campobello di Mazara, la AG Trasporti, proprio per finanziare la latitanza di Messina Denaro.