Torrente Monalla, cronaca di un disastro annunciato
La tragedia dell'1 ottobre 2009 evidentemente non è servita a molto. Basta guardare le foto di Contrada Monalla, a Zafferia, per rendersene conto. L'alluvione del marzo scorso ha trascinato a valle una montagna di detriti e anche se non ci sono stati morti o feriti, il rischio incombe. Da tre mesi le 20 famiglie della zona aspettano che il Comune porti via tutto il materiale accumulato lungo la stradina che costeggia il torrente.
“Abbiamo scritto e riscritto lettere all'amministrazione sia come II Quartiere che a titolo personale -spiega Gianpiero Terranova, consigliere PD della II Circoscrizione- ma non abbiamo ancora avuto risposta. Dopo l'alluvione si sono limitati ad accumulare il materiale lateralmente ma è un problema rimandato”.
Anche se dalle foto non si direbbe, la strada che costeggia il torrente è asfaltata, illuminata e dotata di fognatura ed è anche l'unica via d'accesso. Un accesso che in caso di violenti temporali potrebbe trasformnarsi in una trappola mortale.
“Viviamo in una situaizone di pericolo oggettivo -aggiunge Terranova- che non si può continaure ad ignorare. Dopo l'alluvione sono venuti in tanti: Protezione Civile, Genio Civile, tecnici e ingegneri. Hanno fotografato, visto la situazione preso appunti, ma poi non ne abbiamo saputo più nulla. Il problema più grosso è a monte, perché la frana rischia di fare argine e se si accumula l'acqua il disastro è una certezza. Qui servono mezzi grossi per la pulizia e la risagomatura immediata del torrente. Come ogni anno il 22 agosto ci sarà l'antica processione della Madonna Odigitria che passa proprio da qui e richiama moltissime persone. Per allora, nubifragi permettendo, vorremmo essere tranquilli e con una strada sicura”.