Teatro. Il musical “Lelè il mafioso.it” in scena al Teatro Vittorio Emanuele a dicembre
MESSINA. Il musical “Lelè il mafioso.it” andrà inscena il 7 dicembre alle 21 al Teatro Vittorio Emanuele di Messina, e ha l’obiettivo di far riflettere, senza risultare banale, raccontando con leggerezza, e garbo, temi parecchio complessi. Uno spettacolo innovativo e mai scontato, che riesce a fa ridere, e a far pensare, raccontando di Lelè, il figlio gay di Don Vito, il capo dei capi, il quale cambia il business della mafia. Lelè, infatti rivoluziona l’associazione criminale, facendone un’organizzazione onesta che vende moda e prodotti siciliani in tutto il mondo, sotto il brand “mafia” e tramite il sito www.ilmafioso.it. E paga anche le tasse. Sua Eccellenza però deve impedire che nel mondo prevalgano la bontà e l’onestà, ed ordina pertanto a Don Vito di ripristinare Cosa Nostra. Per Don Vito, d’altronde, che nella vita ha scelto non solo di essere mafioso, ma anche di essere capo, rinunciare a fare del figlio maschio la propria appendice non è una cosa semplice. Nella mentalità criminale bisogna essere “veri uomini” per poter comandare, decidere di uccidere, raggiungere il potere. Un maschilismo patriarcale e ancestrale, che dimostra come gli stereotipi spesso si impongano cristallizzandosi in archetipi, diventando complicati da demolire. Nella commedia, tuttavia, prevalgono i valori della famiglia su quelli stabiliti dalla criminalità e dai ‘dogmi’ della società; riescono a superare ostacoli ardui attraverso l’amore che si “piega” all’evoluzione delle identità nella moderna società. Le maschere pirandelliane della collettività, rinunciano al loro ruolo sociale per diventare volti con la propria individualità. I protagonisti di questa avvincente e brillante commedia, sono tutti già conosciuti al grande pubblico: Mirko Darar,

Si tratta di una produzione tutta made in Sicily, con attori e cantanti siciliani, con musiche originali davvero intense e toccanti di Maria Fausta Rizzo, Claudio Palana, Giovanni Puliafito e Alessandro Boriani. Regia di Nicola Alberto Orofino, sceneggiatura originale di Paolo Picciolo, coreografia Carlotta Bolognese, progetto di Horcynus production.