#SpoilerAlert: Harry Potter e la maledizione dell’erede

harry_potter_e_la_maledizione_dellerede_siciliansSono passati ben 8 anni dall'ultimo romanzo della saga del mago britannico nato dalla penna e dalla fantasia di Jhoanne Katleen Rowling. La produzione libraria, come spesso accade, è stata accompagnata da una lodevole trasposizione cinematografica di ognuno dei 7 libri della serie, arricchita inoltre da un buon numero di opere derivate. Tra queste, figura anche lo spettacolo teatrale Harry Potter and the cursed child, andato in scena per la prima volta il 30 luglio scorso. La pièce, diretta da Jack Torne, è il sequel  di Harry Potter e i doni della morte ed è stata trasposta in versione cartacea ed edita in lingua originale il 31 luglio scorso. La versione italiana dell'opera, invece, è giunta sugli scaffali il 24 settembre con il titolo Harry Potter e la maledizione dell'erede.

Il libro tratto dallo spettacolo teatrale segna un punto di rottura nel mondo dei Potterheads, tra chi attendeva con ansia una nuova avventura del maghetto preferito e chi invece ritiene la saga conclusa nel 2008. In tanti però sono rimasti delusi da un seguito che, pur godendo dell'attenuante di essere nato come spettacolo teatrale e di essere trasposto successivamente come sceneggiatura-copione, non rende giustizia al mondo e ai personaggi creati dalla Rowling.

La storia inizia esattamente dove I Doni della Morte si interrompe: alla stazione di King's Cross 19 anni dopo la battaglia di Hogwarts e segue le vicende di Albus Severus Potter e Scorpius Hyperion Malfoy. Il rapporto di amicizia nato tra i due giovani dà l'avvio alla trama che, in più punti, sembra attingere a piene mani da opere cinematografiche come Ritorno al futuro parte II, cui sembra ispirarsi gran parte del libro. La trama, benché giustificata dalle esigenze teatrali, appare frettolosa e copre ben 4 anni in pochi capitoli.

Altrettanto frettoloso è lo dei personaggi, che appaiono sbiaditi rispetto agli originali dei romanzi. Harry Potter lascia il posto a un uomo freddo, quasi cinico, più vicino all'Anakin Skywalker de La vendetta dei Sith che a se stesso e che instaura con il figlio Albus un rapporto conflittuale pericolosamente vicino ai cliché già visti migliaia di volte. Anche il coprotagonista, Scorpius, risulta un personaggio anonimo, un classico nerd stereotipato. La brillante e ragionevole Hermione è sostituita da una donna nevrotica, troppo spesso in apprensione. Ron, che aveva avuto la più grande maturazione nel corso della saga, è ridotto a una macchietta comica. Altri personaggi che avevano mostrato lati oscuri e ambigui sono redenti in maniera melensa. Il tormentato Draco Malfoy diviene troppo presto la brutta copia del padre Lucius. Severus Piton, il personaggio forse più odiato è resuscitato, ma solo per morire di nuovo in maniera tragica per mano dell'altrettanto odiosa Dolores Umbridge, non prima però di lasciarsi alle spalle tutto il fascino di antieroe solitario.

Poco incisiva anche l'antagonista, Delphi, insipida nonostante il tentativo di doppiogioco attuato ai danni dei protagonisti, intuibile già alle prime apparizioni. Il finale è scontato, privo di un cliffhanger che lasci sperare (o temere) un seguito. In definitiva, l'opera di Torne appare più infantile rispetto al soggetto cui è ispirato, fallendo nell'intento di proseguire una storia già conclusa anni addietro. #KeepTheSecret

Roberto Minasi

Ritenuto per anni una leggenda metropolitana, è stato avvistato mentre tentava di intrufolarsi a Sicilians. Ce l'ha fatta. Gli esperti ritengono che la sua dieta sia composta da film, libri, musica e videogames. Il foglio bianco è il suo habitat naturale, dove si diverte a scorrazzare libero, tracciando segni che alcuni studiosi stanno tentando di decifrare. Si sconsiglia di avvicinarlo, potrebbe mordere.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *