#Sicilia. Via libera al Piano della portualità, il presidente Crocetta manda un funzionario alla Conferenza Stato-Regioni

Il porto di Gioia Tauro
Il porto di Gioia Tauro

Le Regioni decidono sul Piano strategico nazionale della portualità e della logistica e danno il via libera al decreto legislativo che prevede la riduzione e gli accorpamenti delle Autorità Portuali italiane, che da 24 diventeranno 15, ma il presidente Crocetta diserta e manda un funzionario a decidere per il futuro dei porti in Sicilia. Assente alla Conferenza -Regioni anche l'assessore regionale ai Trasporti Giovanni Pistorio.

Durante la Conferenza Stato-Regioni è stato inoltre approvato un emendamento presentato dal presidente della Campania Vincenzo De Luca, che su richiesta del presidente della Regione interessata permette di prorogare fino a un massimo di 3 anni l'autonomia amministrativa delle Autorità Portuali già costituite.

 

Intanto a Messina continuano a fioccare le dichiarazioni di sconcerto dei maravvigghiati da rutta, che all'improvviso e solo negli ultimi mesi hanno scoperto l'esistenza dell'Autorità Portuale di Messinabe bocciano l'accorpamento con Gioia Tauro.

Per l'Autorità di Sistema Portuale dello Stretto il decreto legislativo prevede infatti che l'hub calabrese sia la sede cui faranno riferimento i porti di Crotone, Corigliano Calabro, Taureana di Palmi, Villa San Giovanni, Vibo Valentia, Reggio Calabria, Messina, Milazzo e Tremestieri.

Due invece le Authority dell'Isola. Quella della Sicilia Occidentale con Palermo sede di Autorità di sistema portuale con i porti di Termini Imerese, Porto Empedocle e Trapani e quella della Sicilia Orientale, con sede a Catania e con la struttura portuale di Augusta.

Nonostante le ripetute promesse di difendere l'Autorità Portuale di Messina dall'accorpamento con Gioia Tauro Crocetta tace. Soddisfatto invece il ministro dei Trasporti Graziano Delrio, che ha apprezzato “la posizione di grande responsabilità delle Regioni. Il Paese deve correre, i porti italiani devono correre, perché altrimenti perderanno traffici come hanno già perso in questi anni e devono diventare sempre più competitivi. I porti di Copenhagen e Malmo hanno dato vita in un'unica Autorità Portuale pur essendo in due Paesi diversi proprio perché la competitività è globale”. E per quanto riguarda il periodo transitorio di 3 anni

Rispetto al periodo transitorio Delrio ha dichiarato che è una possibilità “lasciata ai presidenti di Regione che lo riterranno opportuno e che potranno presentare motivata richiesta a me in quanto ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Ma spero che tutti comprendano che stare insieme aumenterà le potenzialità del sistema, stare da soli la diminuirà”.

E sempre in merito alla possibilità di richieder una proroga, dito puntato contro il presidente Crocetta da parte di Peppe Fera, docente di Urbanistica alla facoltà di Architettura a Reggio Calabria, che sottolinea come “Crocetta, dopo le sbandierate promesse di iniziativa in tal senso, si è guardato bene dal presentarsi alla Conferenza, lasciando a De Luca l'ingrato compito di far valere, eventualmente, le istanze delle Regioni.

La decisione assunta rischia, tuttavia, di ritardare inutilmente la concreta attuazione del decreto, almeno per quelle Regioni i cui presidenti faranno richiesta di proroga. Si prefigura quindi un'attuazione dello stesso a due velocità, tra Regioni che si muoveranno da subito verso la concreta attuazione delle nuove importati norme e quella che le ritarderanno attraverso la richiesta di proroga. In Sicilia occorrerà vigilare e lavorare perché i tre anni siano utilizzati per la pianificazione e la programmazione delle iniziative e non si risolvano in una inutile perdita di tempo, che servirà come contentino ma non cambierà certo le future sorti dell'Autorità Portuale di Messina”.

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Elisabetta Raffa

Giornalista professionista dal secolo scorso, si divide equamente tra articoli di economia e politica, la cucina vegana, i propri cani, i libri, la musica, il teatro e le serate con gli amici, non necessariamente in quest’ordine. Allergica ai punti e virgola e all’abuso dei due punti, crede fermamente nel congiuntivo e ripete continuamente che gli unici due ausiliari concessi sono essere e avere. La sua frase preferita è: “Se rinasco voglio essere la moglie dell’ispettore Barnaby”.

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