#Sicilia. Parlamentare ARS inneggia al fascismo in tv, i 5 Stelle: “Formica si dimetta”

Da sin.: il parlamentare ARS Santi Formica e il sindacalista Michele Barresi
Da sin.: il parlamentare ARS Santi Formica e il sindacalista Michele Barresi

“Gravissime, irresponsabili e indegne. Dopo la sua vergognosa performance televisiva lo scorso 6 maggio nel corso della quale il deputato all'ARS Santi Formica ha inneggiato pubblicamente al fascismo, c'è solo una cosa che l'esponente di Forza Italia dovrebbe fare: quella cioè di liberare immediatamente lo scranno che occupa in seno all'Assemblea della Sicilia e dimettersi”.

Gli attivisti del meetup Grilli dello Stretto stigmatizzano così le dichiarazioni pubbliche dell'esponente di Forza Italia nel corso della trasmissione Malalingua, quando con eccessiva veemenza si è rivolto a Michele Barresi, delegato regionale Orsa Trasporti Sicilia.

Dichiarazioni rese ancora più inaccettabili, anche in virtù del ruolo istituzionale che Formica ricopre -dichiarano i grillini. Non esistono mezze misure di fronte a un comportamento così sconsiderato e il MoVimento Cinque Stelle lo ha già dimostrato a Ragusa con l'espulsione di un consigliere comunale di maggioranza che si era macchiato di analoga condotta”.

Duro attacco a Formica anche dal sindacato Orsa, che ha scritto al presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta, al presidente dell'ARS Giovanni Ardizzone, ai parlamentari siciliani, al prefetto di Messina Stefano Trotta e alla Procura della Repubblica accusando il deputato di apologia del fascismo.

“Durante un normale confronto sul ponte sullo Stretto che vedeva contrapposti i due interlocutori -scrive il segretario regionale Orsa Sicilia Mariano Massaro- l'onorevole Formica ha perso il caratteristico aplomb che dopo 20 vissuti fra le poltrone dell'ARS dovrebbe essere un suo bagaglio comportamentale consolidato, ha aggredito ai limiti del contato fisico Michele Barresi ed è scaduto in una grave affermazione, proferita pubblicamente, che offende il popolo italiano, viola la Legge e oltraggia la Costituzione: “io sono fascista”.

Non è tollerabile -aggiunge Massaro- che un soggetto in forza alle istituzioni possa violare con leggerezza l'articolo 645 del 1952, che sanziona “… chiunque pubblicamente esalti esponenti, principi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche”. Un reato -puntualizza Massaro- che è punibile con l'arresto dai 18 mesi ai 4 anni.

La leggerezza con cui spesso si assolvono simili esternazioni che offendono i principi della resistenza e minacciano la libertà conquistata a caro prezzo, non può servire da comodo lasciapassare. Soprassedere ancora una volta significherebbe giustificare le derive autoritarie, l'arroganza delle dittature, le esaltazioni xenofobe e tutte le caratteristiche totalitarie che il buonismo smemorato tende a derubricare.

Confidiamo nell'impegno delle istituzioni perché sanzionino i dilaganti atteggiamenti che minacciano i principi fondanti della libertà attraverso l'apologia del fascismo, chiaramente punita dalla legge italiana”.

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