#Sicilia. Intercettazioni Tutino – Crocetta, la Procura di Palermo nega la telefonata

Tribunale giustiziaLa Procura di Palermo smentisce L'Espresso. Il comunicato firmato dal Procuratore Capo Francesco Lo Voi e diramato prima delle 17 non lascia dubbi.

“Con riferimento a notizie giornalistiche diffuse nella giornata di oggi -si legge nella nota- secondo le quali nel corso di una telefonata intercettata tra il presidente della Regione Rosario Crocetta e il dottor Matteo , quest'ultimo avrebbe affermato che la dottoressa , all'epoca assessore alla Sanità della Regione Siciliana: “Va fatta fuori. Come suo padre”, ritengo necessario precisare che agli atti di questo ufficio – e in particolare nell'ambito del procedimento n. 7399/2013/21 (nel quale è stata emessa ordinanza di arresti domiciliari nei confronti del Tutino) – non risulta trascritta alcuna telefonata tra il Tutino e il Crocetta del tenore sopra indicato.

Analogamente, i carabinieri del NAS che hanno condotto le indagini nel suindicato procedimento hanno escluso che una conversazione del suddetto tenore tra i predetti sia contenuta tra quelle registrate nel corso delle operazioni di intercettazione nei confronti del Tutino”.

Aggiornamento 18.17

“Stiamo vivendo una giornata che lascia disorientati, sgomenti: a questo punto si pone un tema sul controllo e sulla verifica dell'informazione nel nostro Paese”. A dichiararlo Antonello Cracolici, presidente del gruppo PD all'ARS, dopo la smentita da parte della Procura di Palermo delle intercettazioni fra il presidente Rosario Crocetta e il medico Matteo Tutino che questa mattina hanno portato il presidente della Regione all'autosospensione.

Cracolici, che aveva chiesto le dimissioni di Crocetta e nuove elezioni, aggiunge: “Per mezza giornata il mondo politico e istituzionale ha commentato e preso posizione in merito a un fatto che ancora non è chiaro se sia accaduto o no. A questo punto -conclude Cracolici- è indispensabile capire cosa è successo davvero e far luce su tutti i contorni di questa vicenda”.

Elio Granlombardo

Ama visceralmente la Sicilia e non si rassegna alla politica calata dall’alto. La “sua” politica è quella con la “P” maiuscola e non permette a nessuno di dimenticarlo. Per Sicilians segue l'agorà messinese, ma di tanto in tanto si spinge fino a Palermo per seguire le vicende regionali di un settore sempre più incomprensibile e ripiegato su se stesso. Non sopporta di essere fotografato e, neanche a dirlo, il suo libro preferito è “Conversazione in Sicilia” di Elio Vittorini.

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