#Sicilia. Ferrovie al collasso, finanziato meno del 10% della Palermo-Catania-Messina

Treno FSIl sistema infrastrutturale sempre più al collasso, nuove denunce del Comitato Pendolari Sicilia rispetto alla zona grigia dei ferroviari dell'Isola, cenerentola d'Italia. Un esempio per tutti? Della Napoli-Bari è già stato finanziato il 50%, mentre della Palermo-Catania- meno del 10%.

“Ancora lanci di stampa su siciliane che da decenni non hanno ancora visto la loro realizzazione -dichiara Giosuè Malaponti, presidente del CPS. Si stanno trascurando tutti gli investimenti in infrastrutture ferroviarie e si sta pensando alla sola opera della Palermo-Catania-Messina, con una spesa di 8-10 miliardi.

Siamo convinti che se questi miliardi fossero spalmati su tutta la rete ferroviaria siciliana, cambierebbero certamente il volto infrastrutturale della Sicilia. Abbiamo detto più volte che all'Isola non serve l'alta velocità ma la giusta velocità, con un sistema ferroviario moderno e veloce”.

Stando ai calcoli del Comitato Pendolari Siciliani, con la stessa somma stanziata per la Palermo-Catania-Messina si potrebbe intervenire per rimodernare e rendere più veloci diverse tratte, come la Trapani-Palermo (Alcamo-Trapani via Milo chiusa da oltre 2 anni), il completamento dei raddoppi tra Castelbuono-Patti sulla dorsale tirrenica, della Giampilieri-Fiumefreddo sulla dorsale ionica e della Catania Ognina-Catania Centrale, l'interramento della stazione di Catania, la velocizzazione della Catania-Siracusa e della Siracusa-Modica-Ragusa-Gela-Caltanissetta e il collegamento con gli aeroporti di Fontanarossa e Comiso.

“Queste sono le opere che i finanziamenti previsti dallo Sblocca Italia avrebbero potuto definitivamente cambiare il volto infrastrutturale della Sicilia. Invece si vuole a tutti i costi investire sui collegamenti delle tre città, lasciando mezza Sicilia senza alcuna possibilità di avere una mobilità ferroviaria efficiente ed efficace”.

Sotto accusa la nota dell'amministratore delegato del Gruppo FS Michele Mario Elia. “Il costo complessivo della linea Napoli-Bari è stimato in 6 miliardi di euro, di cui 3 già stanziati, quello della Palermo-Catania-Messina è di 8,9 miliardi di euro, 830 milioni dei quali già deliberati.

Perché sulla Napoli-Bari è già stato finanziato il 50% dell'opera mentre sulla Palermo-Catania-Messina appena il 10%? Ma la cosa più interessante sono i tempi dell'eventuale percorrenza. Secondo Elia, una volta a regime Catania sarà raggiungibile da Palermo in un'ora e 44 minuti e da Messina in 43 minuti.

Ma al momento i fondi previsti sono 120 milioni sul nodo di Catania, 322 milioni sulla Catenanuova-Raddusa-Agira e 412 sulla Bicocca-Motta-Catenanuova. Il restante 90% degli 8,9 miliardi quando sarà finanziato? Quali sono i tempi di realizzazione? E le altre città -conclude Malaponti- con quali mezzi e con quali tempi di percorrenza raggiungeranno il triangolo Palermo-Catania-Messina?”.

Elio Granlombardo

Ama visceralmente la Sicilia e non si rassegna alla politica calata dall’alto. La “sua” politica è quella con la “P” maiuscola e non permette a nessuno di dimenticarlo. Per Sicilians segue l'agorà messinese, ma di tanto in tanto si spinge fino a Palermo per seguire le vicende regionali di un settore sempre più incomprensibile e ripiegato su se stesso. Non sopporta di essere fotografato e, neanche a dirlo, il suo libro preferito è “Conversazione in Sicilia” di Elio Vittorini.

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